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Roma, 7 dicembre 2023 – Ci sarà tempo fino al 18 dicembre per mettersi in regola con i pagamenti delle prime due rate della rottamazione quater.

Rottamazione-ter e saldo e stralcio. Foto: Agenzia delle Entrate (Lapresse)

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La proroga

L’aula del Senato ha approvato, con 87 voti favorevoli e 58 contrari, l’emendamento al decreto Anticipi che proroga al 18 dicembre i termini delle prime due rate della rottamazione quater, proposto ieri dal senatore Claudio Lotito di Forza Italia tra le protese delle opposizioni.

Niente sanzioni

Ci sarà dunque la possibilità di pagare, senza more e sanzioni, fino al 18 dicembre le rate in scadenza scadenza il 31 ottobre e 30 novembre 2023. Il termine ultimo era appunto il 30 novembre, ma per legge è stato possibile procedere con i versamenti fino al 5 dicembre.

L’emendamento

Il Senato ha infatti accolto l’emendamento al decreto Anticipi presentato in Aula al Senato dal senatore di FI Claudio Lotito. Per chi ha aderito alla rottamazione, la modifica prevede che siano considerati “tempestivi se effettuati entro il 18 dicembre 2023” i versamenti delle prime due rate, che avevano scadenza 31 ottobre e 30 novembre 2023.

Hanno aderito in 3 milioni

Sono circa tre milioni i debitori del fisco che hanno aderito alla ‘rottamazione quater’. Lo aveva riferito il sottosegretario all’Economia, Sandra Savino, rispondendo nella commissione Finanze della Camera a un’interrogazione M5S sulle definizioni agevolate dei carichi tributari pendenti accordate ai contribuenti nel quadro della cosiddetta ‘tregua fiscale‘. Per quanto concerne l’ammontare dei relativi incassi l’Agenzia delle entrate fa presente che – si legge nella risposta del sottosegretario – per l’estrazione dei dati, occorrono complesse elaborazioni, il cui svolgimento richiede i necessari tempi tecnici, anche in considerazione del fatto che per alcune misure i termini per il versamento, ad oggi, non sono ancora scaduti”.

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Niente sanzioni o more

La rottamazione permette di pagare tasse o versamenti arretrati versando quello dovuto a titolo di rimborso spese per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica. Non sono invece da corrispondere le somme dovute a titolo di sanzioni, interessi iscritti a ruolo, interessi di mora e aggio. Per quanto riguarda i debiti relativi alle multe stradali o ad altre sanzioni amministrative (diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi contributivi), non sono da corrispondere le somme dovute a titolo di interessi (comunque denominati, comprese pertanto le c.d. “maggiorazioni”), nonché quelle dovute a titolo di aggio. Per i contribuenti che hanno optato per un piano di pagamenti dilazionato, consentito fino a un massimo di 18 rate, quella di novembre era l’ultima rata prevista nel 2023. A partire dal 2024 saranno quattro gli appuntamenti per il versamento delle rate, che andranno saldate entro il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ciascun anno, secondo il proprio piano di definizione agevolata.

Proroga o condono

In queste ore non mancano naturalmente le polemiche politiche intorno alla proroga. L’opposizione la definisce un “ennesimo condono” a favore dei furbetti dando più tempo a chi, non avendo pagato, dovrebbe versare molte o sanzioni o addirittura perdere i benefici legati all’adesione alla rottamazione.

 

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