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Firenze, 26 giugno 2024 – In Toscana la popolazione invecchia, ma i lavoratori domestici sono calati del 6,3% nel 2023 rispetto all’anno precedente. Erano infatti 78.708 due anni fa, sono, secondo i dati Inps, 73.709 al 31 dicembre 2023. In gran parte sono donne, 65.551 contro 8.158 uomini, e stranieri, 52.499 contro 21.210 italiani.

Perché questo calo di colf e badanti? Assindatcolf, sindacato dei datori di lavoro domestico, non ha dubbi. “E’ una flessione che certifica un aumento del ‘nero’. In un Paese che tende sempre più strutturalmente all’invecchiamento, nonché fanalino di coda per nuovi nati, è impensabile che il lavoro domestico non venga ancora considerato una priorità dell’agenda politica. Gli unici provvedimenti recentemente messi in campo per il comparto sono tutti rivolti ad una platea over 80 con Isee bassissimo, una goccia in mezzo al mare rispetto alle reali esigenze”, commenta il presidente di Assindatcolf, Andrea Zini, sottolineando “l’urgente bisogno di provvedimenti che rispecchino l’evoluzione che ha vissuto il comparto domestico negli ultimi decenni”. D’altra parte, mantenere una colf o una badante con contratto regolare significa per una famiglia accollarsi una spesa elevata, spesso insostenibile.

Quanto costa assumere una badante

Per una badante convivente e a tempo pieno si devono sborsare quasi 1.700 euro al mese. E’ la cifra che risulta dai calcoli di Assindatcolf. Per questa tipologia il contratto nazionale di categoria prevede un ‘monte’ orario massimo settimanale di 54 ore. Ecco, dunque, le spese da mettere a budget per fare questo tipo di assunzione.

La badante convivente a tempo pieno per 54 ore la settimana, inquadrata a livello Cs, per il 2024 ha una retribuzione lorda mensile di 1.127,04 euro. Sono i minimi sindacali che ogni anno vengono rivalutati in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo. La retribuzione mensile da destinare alla badante convivente a tempo pieno non esaurisce la spesa che deve affrontare la famiglia. I costi mensili sono, infatti, ben più alti poiché allo stipendio vanno aggiunti anche i ratei di tredicesima, ferie e tfr, nonché l’indennità di vitto e alloggio, che sempre nell’anno corrente è pari a 195,60 euro. Ma non solo. Il datore di lavoro domestico è obbligato a versare trimestralmente i contributi previdenziali Inps. Questa operazione si svolge, quindi, quattro volte l’anno: entro il 10 aprile (per attività svolta nei mesi di gennaio-marzo); entro il 10 luglio (per attività svolta nei mesi di aprile-giugno); entro il 10 ottobre (per attività svolta nei mesi di luglio-settembre); entro il 10 gennaio (per attività svolta nei mesi di ottobre-dicembre precedenti).

Ci sono poi da aggiungere nel conto i contributi di assistenza contrattuale da versare obbligatoriamente alla Cassacolf. Le scadenze sono le stesse dei contributi previdenziali e anche il versamento avviene in concomitanza con il pagamento trimestrale dei contributi previdenziali Inps. È responsabilità del datore di lavoro effettuare la procedura di versamento. Dovrà essere inserito sull’apposito bollettino il codice F2 nel campo denominato “C.org” e moltiplicate le ore retribuite nel trimestre per 0,06 euro. La cifra risultante dovrà essere aggiunta ai contributi previdenziali. La parte a carico del lavoratore dei contributi Inps e Cassacolf viene anticipata nei bollettini dal datore e recuperata in busta paga. La somma di tutti questi elementi, al netto delle trattenute dei contributi, determina quindi il costo mensile a carico della famiglia che intende assumere una badante convivente a tempo pieno, ovvero 1.675,92 euro.

 

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