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Così, si direbbe dalle nostre parti, «non fa». Perché fare una vacanza in Sardegna già costava un “botto” prima, ma con gli ulteriori rincari di quest’anno l’Isola – con il suo mare imbattibile, ma lo stanno diventando anche le tariffe per raggiungerlo e per starci – è sempre più roba da ricchi. I dati ufficiali della Regione dicono che va tutto bene, ma basta parlare con qualche titolare di bed and breakfast o affittacamere per sapere che, appena al di fuori dei luoghi in assoluto più rinomati, le prenotazioni per luglio e agosto ancora languono. Si confida in quelle dell’ultimo minuto, che s’inseriscono in un trend di soggiorni più brevi rispetto al passato perché “l’acqua è poca e la papera non galleggia”. E con “acqua” s’intendono le banconote nel portafogli di chi può ancora permettersi una vacanza, ma con attenzione a ogni singolo euro speso.

I rincari si abbattono con violenza sulle vacanze estive degli italiani, e la Sardegna ovviamente ne soffre particolarmente, penalizzata com’è dall’insularità. Aumenta ogni aspetto delle villeggiature, dagli aerei ai traghetti passando per strutture ricettive, ristoranti e servizi balneari. Ad affermarlo sono Assoutenti e Crc (Centro di formazione e ricerca sui consumi), dopo aver condotto un’indagine congiunta paragonando i prezzi e le tariffe nel settore turistico relative al 2023 con quelli di quest’anno. E la differenza c’è, si vede, si sente, si tocca.

Per quanto riguarda hotel, b&b, affittacamere o case vacanza, ad esempio, una famiglia con due bambini in una località balneare spende da un minimo di 872 euro a Bibione (in Veneto) a un massimo di 3.500 euro a Porto Cervo. L’indagine riguarda le prenotazioni per la settimana di Ferragosto (dal 10 al 17) in una struttura ricettiva classificata con tre stelle o equiparata, senza i pasti. Scorrendo le località turistiche sarde, si scopre che quella settimana per una famiglia con due bambini costa 2.600 euro a Baja Sardinia, 2.200 ad Amalfi, qualcosa di più di duemila euro a Marina di Pietrasanta, in Versilia. Si risparmia a Rapallo (909 euro) e a Grado (967).

Se si confrontano queste quotazioni con quelle di giugno 2023 (ma sempre riferite alla settimana di Ferragosto, si badi bene), si scopre che quest’anno l’aumento nelle 38 località di mare prese come campione per la ricerca arriva quasi a un quinto in più (per la precisione, il 19,6%), e questo se si considerano esclusivamente le migliori offerte presenti sulle piattaforme di prenotazione. E chi mostra i maggiori incrementi percentuali? La Sardegna, cioè l’unica regione che oltretutto richiede spostamenti in traghetto o in aereo che si sommano al conto totale della villeggiatura, peraltro incidendo in maniera significativa. I rincari maggiori, dopo la Sardegna, vedono dal secondo in classifica e andando a scendere Senigallia, Milano Marittima e Anzio.

Si diceva che la Sardegna richiede, in più, l’esborso per i trasporti. E allora, facciamoci male considerando le tariffe per i traghetti. Per una famiglia con due bambini e auto al seguito che parte verso l’Isola il 9 agosto e rientra a casa il 17, la spesa minima è di 1.274 euro per la tratta Genova-Porto Torres (in tutte le tariffe, è inclusa anche quella per il ritorno), che aumenta quindi dell’1,8% rispetto all’estate 2023. La Livorno-Olbia rincara del 6,2% (in euro, costa 1.094), ci vogliono 669 euro per la Napoli-Palermo (+7,2%) e 823 euro per la Civitavecchia-Porto Torres (rincaro del 10,2%). Curiosamente in controtendenza, quindi in calo, la tratta in traghetto fra Civitavecchia e Olbia, che costa il 7,4% in meno rispetto al Ferragosto del 2023. Volendo fare una media degli aumenti su tutto il servizio dei traghetti nazionale, Assoutenti e Crc forniscono un dato che spaventa: in generale, le traversate via mare a Ferragosto costano il 6,3% in più rispetto alla stessa settimana dello scorso anno.

C’è poi il capitolo “aerei”, che mette ancor più paura ai villeggianti che sognano il mare sardo, ma si risvegliano davanti ai preventivi di viaggio. Il caro-voli coinvolge tutti i voli, nazionali ed esteri. La ricerca considera sempre una coppia con due bambini che fanno le vacanze nella settimana dal 10 al 17 agosto: un Milano-Brindisi costa 972 euro, quindi il 15% in più rispetto al 2023, mentre il Roma-Olbia richiede 924 euro (+15,5%), un Milano-Cagliari 770 (+5,6%) e un Roma-Cagliari addirittura 686 euro, il che significa un rincaro del 19,7%. Da Roma alle Maldive sono 1.932 euro (+44,2%), da Milano a Bodrum +67%, mentre il volo Roma-Tenerife è rincarato del 29%.

Perché non farci del male, ora, anche con stabilimenti balneari e ristoranti nelle località di villeggiatura? Eccoci qua, pronti a sanguinare: un ombrellone e due lettini costano mediamente 30-35 euro al giorno, ma dipende da dove. Se infatti in Romagna li paghiamo 25 euro, nel Salento siamo a 90, ma è niente in confronto ai prezzi della Sardegna: 120 euro al giorno in alcune località. Il rincaro medio è del 5%. Chi ama il ristorante, si prepari a sborsare il 3,5% in più rispetto all’estate 2023, quando già i prezzi erano altissimi.

«Proprio considerando tutte queste voci di spesa», spiega Furio Truzzi, presidente del comitato scientifico del Centro di formazione e ricerca sui consumi Crc, «abbiamo concluso che il rincaro medio del prezzo di una vacanza è in media fra il 15 e il 20% tra quest’estate e la precedente. Le tariffe appaiono fuori controllo anche come conseguenza della ripresa del turismo, dopo lo stop imposto dal Covid, e delle presenze record degli stranieri nel nostro Paese nell’ultimo anno. Il rischio», conclude Truzzi, «è che quest’estate si allarghi la fetta di popolazione che rinuncia alle vacanze estive, in quanto sempre più famiglie non possono affrontare una spesa troppo alta: o non parte o accorcia i soggiorni». Non a caso Gabriella Melluso, presidente di Assoutenti, lancia un appello al Governo: «Lo invitiamo a puntare un faro sulle tariffe turistiche e a varare provvedimenti analoghi al paniere anti-inflazione in vigore dalla fine del 2023». Ma i buoi, quelli dell’estate 2024, ormai sono scappati.

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