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I prezzi dell’olio d’oliva extravergine continuano la loro corsa nelle rilevazioni all’origine mentre si mette in evidenza un nuovo balzo dei valori all’ingrosso, segno che il mercato, nonostante giacenze ben più elevate di un anno fa di questi tempi, continua a rivalutare anche l’olio che presto sarà catalogato come della passata stagione commerciale. Segno che le ingenti previste perdite produttive, causate dalla siccità, fenomeno che ha colpito duro in tutto il bacino del Mediterraneo, lasciano prevedere una scarsità generalizzata. Non solo: c’è il rischio che molti frantoi potrebbero ridurre l’operatività a causa dell’elevato costo dell’energia.

 

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Il prezzo medio nazionale dell’olio d’oliva extravergine all’origine registrato da Ismea fino alla seconda settimana di ottobre, risulta attestato a 5,35 euro al chilogrammo, in aumento del 7,2% sulla settimana precedente. L’incremento è ancora maggiore (+9,4%) rispetto alla quarta settimana di settembre (ultima rilevata da AgroNotizie®), quando l’indicatore era attestato a 4,89 euro al chilogrammo; l’incremento di prezzo raggiunge il +20,2% tra la seconda settimana di ottobre e la prima di agosto, quando il valore era attestato 4,45 euro al chilo.

 

Il mercato ha risposto con una vera e propria frustata al ribasso della prima settimana di settembre, e ora la corsa ai rincari, anche osservando il grafico sotto, sembra di nuovo accelerare. Tali movimenti, in questa fase, sono trainati da un aumento dei valori della Puglia e della Calabria.

 

(Fonte: Ismea)

E sempre dalle rilevazioni comparative dell’Istituto il prezzo medio all’origine attuale è in crescita del 25,6% rispetto ad un anno fa, continuando a confermare la decisa inversione di tendenza rivelatasi inizialmente a fine agosto 2022.
 

Evo italiano in giacenza in crescita su anno del 34%

Secondo Frantoio Italia dell’11 ottobre scorso, le giacenze di olio al 30 settembre 2022 (pari a 215.327 tonnellate) risultano leggermente superiori (+2,2%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e in riduzione del 19,60% rispetto al 31 luglio scorso.

 

L’incremento sul 30 settembre 2021 è dovuto ad un aumento delle giacenze di olio Evo (+9,8%), parzialmente controbilanciate dalle riduzioni di olio di oliva lampante (-44,1%) e dell’olio di sansa di oliva (-6,5%).
Nell’ambito dell’Evo è da segnalare il dato della quantità di prodotto di origine italiana che con 87.183 tonnellate risulta maggiore del 34,4% rispetto al 30 settembre 2021, quando erano presenti 64.855 tonnellate di prodotto nazionale.

Il tutto mentre diminuisce seccamente rispetto ad un anno fa la giacenza di olio Evo d’importazione comunitaria (-9,3%) sceso a sole 66.222 tonnellate e diminuiscono anche del 7,3% l’extra Ue e del 3,6% il blend, anche se i quantitativi di questi ultimi due Evo presenti in Italia sono bassi.

 
Borsa Merci Bari, prezzi in decisa crescita

Ieri mattina, 18 ottobre 2022, la Commissione Olio della Borsa Merci di Bari ha quotato l’olio extravergine di oliva con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,4%, fissandolo – alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa – a 5,40 euro al chilogrammo sui minimi ed a 5,60 euro sui massimi, in aumento di 0,20 euro al chilo sulla precedente seduta dell’11 ottobre scorso. Rispetto alle ultime quotazioni rilevate da AgroNotizie® il 27 settembre, l’incremento di prezzo è di 0,40 euro al chilo. La Commissione Olio della Borsa Merci barese dal 21 giugno non ha più quotato l’olio extravergine di oliva con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,8%.

 

La Commissione Olio il 18 ottobre ha fissato i prezzi dell’extravergine biologico a 6,00 euro al chilo sui minimi e 6,20 euro sui massimi, in aumento di 0,50 euro al chilo sulle quotazioni dell’11 ottobre scorso. Rispetto alle ultime quotazioni rilevate da AgroNotizie® il 27 settembre scorso, l’incremento di prezzo è di euro 0,80 al chilo.

 

In aumento anche l’Olio Extravergine di Olive Dop Terra di Bari, quotato ieri ad un valore unico di 5,80 euro al chilogrammo, in aumento di 0,30 euro sull’11 ottobre scorso. Rispetto alla seduta del 27 settembre, ultima rilevata da AgroNotizie®, questo prezzo è aumentato di 0,50 euro al chilo.

 

Dal 22 febbraio è entrato in quotazione l’Olio Extravergine Igp prodotto in Puglia, che nella seduta del 18 ottobre è stato fissato ad un valore unico di 5,80 euro al chilogrammo, in aumento di 0,30 euro al chilo sulla precedente seduta dell’11 ottobre. Sulla seduta del 27 settembre tale prezzo risulta aumentato di 0,50 euro al chilo.

 

Granaria di Milano, rialzi su tutti gli Evo quotati

L’Associazione Granaria di Milano ha pubblicato ieri, 18 ottobre 2022, il listino degli oli di oliva quotando tutti gli extravergini al rialzo sulla precedente seduta dell’11 ottobre. Consistenti di conseguenza gli aumenti cumulati sulla seduta del 27 settembre, l’ultima rilevata da AgroNotizie®.

 

Il 18 ottobre l’extravergine italiano si porta a 5,70 euro al chilogrammo sui minimi ed a 5,90 euro sui massimi, in aumento di 0,20 euro al chilo sull’11 ottobre. Tali valori sul 27 settembre risultano aumentati di 0,60 euro al chilo.

 

Sempre il 18 ottobre 2022 l’olio extravergine di oliva di importazione comunitario è stato fissato a 4,92 euro al chilogrammo sui minimi ed a 5,15 euro sui massimi, in aumento sulla seduta dell’11 ottobre scorso di 0,10 euro al chilo, ma solo sui massimi. Rispetto al 27 settembre, tali valori risultano in aumento di 0,60 euro al chilo sui minimi e di 0,70 euro sui massimi.

 

Il 18 ottobre è in aumento di 0,15 euro al chilo sulla precedente seduta dell’11 ottobre l’olio extravergine biologico nazionale: fissato a 6,10 euro al chilogrammo sui minimi ed a 6,20 euro sui massimi.
Tali valori sono in aumento di 0,75 euro al chilo su quelli fissati nella seduta del 27 settembre scorso.
 
Aumento di 0,15 euro al chilogrammo anche per l’olio extravergine biologico di importazione comunitario, che ha raggiunto i 5,30 euro al chilogrammo sui minimi ed i 5,40 sui massimi nella seduta di ieri. Rispetto al 27 settembre scorso questi prezzi risultano lievitati di 0,75 euro al chilogrammo.

 

Prezzi all’origine, rialzi in Puglia e Calabria

Ecco i prezzi medi all’origine per piazza dell’olio extravergine di olive monitorati da AgroNotizie® ieri, 18 ottobre 2022, sul sito di Ismea e rilevati franco azienda e Iva esclusa dall’Istituto tra il 10 ed il 18 ottobre 2022.

 

Si nota – in una situazione di aumenti localizzati al Sud – la stabilità di tutti gli oli Dop e Igp sulla settimana precedente con l’eccezione del Terra di Bari Dop, che consegue invece un aumento del 4,8%, portandosi così il 10 ottobre 2022 a 5,45 euro al chilogrammo di prezzo medio. Appaiono fermi sui valori della settimana precedente anche tutti gli oli siciliani. Al contrario, sono tutti con il segno positivo gli oli calabresi, esclusi quelli Dop, e gli oli di Puglia, incluso il già citato Terra di Bari.

 

Il panorama in Puglia è abbastanza confortante, con gli oli sulle piazze salentine di Lecce, Brindisi e Taranto tornati visibilmente sopra quota 4 euro al chilo e pervenuti il 13 ottobre a 4,73 euro al chilogrammo, mettendo a segno un aumento del 4,4% sulla settimana precedente. Foggia il 13 ottobre svetta a 5,75 euro al chilogrammo, registrando un aumento del 13,9%. A Bari gli oli extravergini contano incrementi compresi tra il 4,4 ed il 4,9% sulla settimana precedente e sono attestati – in due distinte misure – rispettivamente a 5,30 euro e 5,33 euro al chilogrammo.

 

La Calabria vede il 13 ottobre scorso le piazze di Cosenza, Catanzaro, Lamezia Terme e Rossano Calabro attestate a 4,30 euro al chilogrammo e con un aumento sulla settimana precedente del 3,6%.

 

Scarica la tabella dei prezzi in formato pdf (Fonte: Ismea)
 

Invece – nel confronto con le altre quotazioni pubblicate da AgroNotizie il 28 settembre scorso – si evidenziano ben più ampi cambiamenti, a cominciare dagli oli calabresi, che il 13 ottobre – con 4,30 euro al chilogrammo, registrano una crescita del prezzo medio da produttore del 10,3% sul 22 settembre. Sempre in Calabria, le Dop Bruzio e Lametia restano stabili tra il 19 settembre e il 10 ottobre, rispettivamente a 6,90 e 7,10 euro al chilogrammo di prezzo medio da produttore.

 

In Puglia gli oli del Salento il 13 ottobre scorso sulla rilevazione del 22 settembre aumentano sempre del 4,4%, avendo riportato 0,20 euro di aumento solo nell’ultima settimana. Invece la rilevazione di Foggia del 13 ottobre risulta cresciuta del 17,3% sull’ultima pubblicata da AgroNotizie® e rilevata da Ismea il 22 settembre.

 

A Bari il prezzo medio da produttore dell’olio Evo il 10 ottobre da 5,33 euro al chilogrammo invece mette a segno sempre un incremento del 4,3% sul 19 settembre: anche in questo caso il prezzo si è involato solo nell’ultima settimana.

 

Situazione più complessa in Sicilia, dove sulla piazza di Palermo l’Evo da produttore il 18 ottobre si attesta a 6,05 euro al chilogrammo, crescendo di ben 0,80 euro sulla rilevazione del 27 settembre (+15,2%). Sulla stessa piazza il 17 ottobre l’Olio Evo Dop Val di Mazara tocca i 6,15 euro al chilogrammo e risulta in crescita sul 26 settembre di 0,80 euro al chilo (+14,9%).

 

Ma a Ragusa l’Evo Dop Monti Iblei resta stabile a 10,50 euro al chilo tra il 27 settembre ed il successivo 18 ottobre 2022. E sempre a Ragusa l’olio evo senza altra specificazione tra il 20 settembre e l’11 ottobre è rimasto stabile a 4,00 euro al chilo.

 

Intanto a Trapani, il 18 ottobre 2022, l’Olio Dop Valli Trapanesi, attestato a 6,15 euro al chilo, risulta cresciuto di 0,85 euro sul 27 settembre (+16%). E nella stessa data e sulla stessa piazza, l’olio Evo senza ulteriore specificazione è a 5,95 euro al chilo, in crescita sul 27 settembre di 0,70 euro (+13,3%).

 

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