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L’Agenzia delle Entrate potrà effettuare un accesso diretto al conto corrente per sapere quanti soldi ci sono, e nel caso ordinare subito alla banca di saldare i debiti di chi non ha pagato le tasse. La novità arriva con la manovra del governo Meloni per il 2024, e punta a creare una procedura più rapida rispetto a quella che esiste oggi.

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Con la legge di bilancio per il 2024 il governo Meloni ha deciso di intervenire anche sul prelievo dei debiti con il Fisco. L’Agenzia delle Entrate potrà accedere direttamente alle informazioni sul conto corrente di chi ha dei debiti, prima di procedere con il pignoramento. Poi, se ci sono soldi sul conto, dovrà ordinare subito alla banca il pagamento. Ci saranno trenta giorni di tempo, invece, per avvertire il debitore.

Il pignoramento direttamente dal conto è una pratica che esiste già: nel 2022 ci sono state 256mila operazioni di questo tipo. Il problema è che le procedure da seguire oggi sono piuttosto lente e complesse. Così, in molti casi c’è un tentativo di recuperare una certa somma, ma poi non arriva nessun prelievo. Questo porta a perdite di tempo e di risorse per il Fisco.

Cosa cambia con la manovra del Governo Meloni

Il governo Meloni ha deciso quindi di aggiungere un nuovo articolo al Testo unico sulla riscossione, che risale al 1973 ed è stato più volte aggiornato negli anni. In particolare si aggiunge l’articolo 75-ter, che descrive la procedura. Già “prima di procedere al pignoramento dei conti correnti”, si legge, l’Agenzia delle Entrate può “accedere, mediante collegamento telematico diretto, alle informazioni relative alle disponibilità”. Insomma, ci sarà un metodo informatico per sapere direttamente quanti soldi ci sono sul conto di chi ha dei debiti.

Se in questo modo si scopre che ci sono dei soldi, l’Agenzia deve notificare alla banca “senza indugio” l’ordine di pagamento. Anche il titolare del conto deve essere avvertito, ma a posteriori: ci sono trenta giorni di tempo per farlo dal momento in cui si avvisa la banca, altrimenti l’atto è nullo. Tutto questo avverrebbe in fase “stragiudiziale”, cioè senza coinvolgere i tribunali, sempre a patto che si rispettino le leggi in materia.

Il nuovo sistema era già stato previsto nella legge delega con cui il Parlamento, quest’estate, aveva chiesto al governo di intervenire per riformare il fisco. La legge di bilancio quindi sarà un primo passo per mettere in pratica questa riforma. Oggi i pignoramenti possono già avvenire, ma prima di conoscere le informazioni sul conto corrente del contribuente moroso l’Agenzia delle Entrate deve inviare richieste alle banche e seguire una specifica trafila.

L’attuale legge sui pignoramenti di denaro dice che almeno una somma pari all’ultimo stipendio deve sempre essere lasciata al contribuente. La legge di bilancio per l’anno prossimo non modifica questo aspetto.

Quando scatta la nuova misura di accesso diretto ai conti correnti per i pignoramenti

Quando partirà la nuova misura? L’obiettivo del governo è di avere già una norma che si può mettere in pratica da inizio 2024. Certo, perché questo nuovo sistema entri a regime servirà del tempo. Anche perché la legge prevede che per mettersi d’accordo sui dettagli pratici il governo dovrà coinvolgere l’Associazione bancaria italiana, Poste italiane e l’Associazione italiana dei prestatori di servizi di pagamento. In più, il tutto dovrà passare al vaglio del Garante della privacy, per accertare che i diritti dei cittadini coinvolti siano rispettati.



 

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