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Le case cantoniere, un patrimonio di edifici di proprietà dell’ANAS, sparsi in tutta Italia e che in Sardegna contano 30 edifici che presto saranno oggetto di assegnazione. Di cosa si tratta?

Come spiega l’amministratore delegato ANAS, Simonini,

« Questa operazione si inserisce nell’ottica della riqualificazione, dell’accessibilità e della fruizione degli immobili di proprietà Anas. Attraverso il recupero di questi edifici dal rilevante valore iconico vogliamo promuovere un modello di sviluppo sostenibile in termini ambientali e socio economici per i territori dove sono ubicati, rivitalizzando l’economia locale e i suoi microsistemi industriali, incentivando un turismo diffuso di qualità, oltre a offrire all’utenza della strada quanti più servizi possibili, in linea con gli standard comunitari, a sostegno della mobilità e della viabilità, inclusa quella sostenibile. In ultima sintesi restituendo una nuova dimensione a questo patrimonio architettonico che da un secolo testimonia la storia e l’evoluzione del nostro Paese».

Le case cantoniere sono ora protagoniste del bando Anas 2021. La loro storia risale al 1830, quando il Regio Decreto del re di Sardegna, Carlo Felice, istituisce la figura del cantoniere e gli affida il compito di manutenere e controllare un “cantone” della strada. E’ così che nasce la casa cantoniera, dal momento che per svolgere il suo incarico il cantoniere doveva abitare in una casa sita ai margini di ciascun cantone. Ma come sono utilizzate oggi? Andiamo a scoprirlo.

Case cantoniere in vendita 2021

Le case cantoniere sono un vero e proprio simbolo della nostra storia. Ancora oggi hanno un certo fascino e destano un certo interesse. Sull’intero territorio nazionale oggi ci sono 1.244 case cantoniere, la metà di queste sono utilizzate come sedi operative, per il personale di esercizio, magazzini o altre funzioni.

Nel mese di marzo, con l’obiettivo di valorizzare il proprio patrimonio immobiliare, l’Anas ha lanciato il bando 2021pubblicato in Gazzetta Ufficialeper l’assegnazione di 100 case cantoniere dislocate su tutto il territorio nazionale. Si va dalle case cantoniere nel Lazio alle case cantoniere in Abbruzzo, passando per le case cantoniere in Toscana e in Sardegna, ma anche Lombardia e Calabria.

La storia delle case cantoniere

Nel lontano 1830, il Regio Decreto del 13 aprile del re di Sardegna, Carlo Felice, istituisce la figura del cantoniere, il cui compito è quello di occuparsi della manutenzione e del controllo di un “cantone” della strada (un tratto di 3/4 kilometri). Per poter svolgere la loro funziona, i cantonieri dovevano abitare in case ubicate ai margini di ciascun cantone. Nascono così le case cantoniere.

Caratterizzate dal loro tipico colore rosso pompeiano, recano la scritta “casa cantoniera” accompagnata dal numero della strada statale e del chilometro corrispondente, sulla quale si affacciano. Con il passare degli anni, le case cantoniere hanno perso la loro funzione di presidio del territorio, andando via via in disuso ed essendo destinate all’abbandono.

E veniamo ai giorni nostri e alla nostra isola.

Case cantoniere in Sardegna: 30 pronte ad essere rimesse a nuovo

La regione con più fabbricati richiesti è la Sardegna con ben trenta edifici individuati.

In linea con gli strumenti urbanistici vigenti si prevede di realizzare nelle case cantoniere, sulla base delle proposte imprenditoriali e in funzione della localizzazione e della consistenza, un’attività ricettiva di qualità e funzioni complementari come ristorazione, bar o punti di ristoro, centri informativi e didattici, stazioni per la ricarica dei veicoli elettrici.

Ecco dove si trovano gli immobili che è possibile rimettere a nuovo:

Elenco sardo:

SINISCOLA; SANTA TERESA GALLURA; SINNAI, URZULEI, PALAU, SAN VITO, BURCEI, MURTA MARIA, DORGALI, BERCHIDDA, ILBONO, VILLASALTO, ALGHERO, PALAU, TONARA, NARBOLIA, SAN GIOVANNI SUERGIU, CALANGIANUS, BORTIGIADAS, TEMPIO PAUSANIA, URZULEI, SANTA TERESA GALLURA, CUGLIERI, OLBIA, VILLAPUTZU, POSADA, NURRI, BUDONI.

 

Case cantoniere in Gallura

Del tutto curiosa la Casa Cantoniera n. 13, sita in agro di Calangianus. L’edificio, di recente è stato acquisito da uno studio tecnico portoghese, secondo quanto previsto da un bando pubblico europeo. Pur rientrando nel progetto di valorizzazione del compendio del Limbara, la sua destinazione doveva essere affidata ad un concorso di idee. Invece, come detto, è andata a finire nelle mani dei portoghesi, con buona pace di quanti anni fa, nell’Unione dei Comuni, parlavano di ben altra soluzione per il patrimonio del nostro territorio.

Attualmente, ed è qui la cosa strana, la casa cantoniera n. 13 risulta ristrutturata con una nuova grondaia in rame ma del tutto priva della copertura. Molti si sono chiesti il perché ma, pur avendo chiesto informazioni, non si è riusciti a capire perché una grondaia prima del tetto. Vedi le foto:

Le case cantoniere della Gallura a essere state interessate dal bando di Anas: in territorio di Palau, Santa Teresa Gallura, Berchidda, Calangianus e Bortigiadas (entrambe sulla Settentrionale Sarda) e Tempio Pausania (in regione Malapasca).

Le case cantoniere diventeranno centri di attrazione?

Ma cosa ne sarà delle case cantoniere, fatte salve le solite enunciazioni della politica che ogni tanto ripropone il problema? Le ipotesi di una destinazione d’uso rientrano tutte in un discorso turistico, dalla ristorazione, bar o punti di ristoro, a centri informativi e didattici, per finire con stazioni per la ricarica dei veicoli elettrici.

Casa cantoniera di Padulo 

Nella trasformazione degli immobili, oltre alla conservazione dei manufatti originari e il loro miglior inserimento nel paesaggio sia da un punto di vista ambientale che visivo, il bando prevede l’utilizzo di materiali compatibili con l’ambiente e con l’architettura storica e colori coerenti con i caratteri paesaggistici del luogo: garantendo il permanere del colore rosso pompeiano codificato dal Mibact con il RAL 3001, della targa con l’indicazione della Strada Statale e della chilometrica e dello stemma identificativo di Anas.

Tra le case cantoniere, tutte in stato di abbandono seppure qualcuna usata come deposito dalla stessa ANAS, spiccano nel territorio quella di Scupetu e quella di Padulo, anni addietro quest’ultima un vero giardino con una grande famiglia che vi risiedeva. Nell’elenco della RAS, tra le 30 cantoniere oggetto di ristrutturazione, non vi figurano queste ultime due.

 

Padulo (foto di archivio)

 

 

 

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