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Stretta al bonus barriere architettoniche 2024, la detrazione del 75% sulle spese sostenute da cittadini, imprese ed enti pubblici e privati per l’eliminazione di ostacoli alla mobilità.

La misura è stata prorogata dalla Legge di Bilancio 2024 fino al 2025, ma con gli ultimi Decreti il Governo ha deciso di restringere la platea degli interventi per cui viene riconosciuto e di obbligare all’uso della detrazione delle spese 2024 in 10 anni, non più in 5.

Dal 1° gennaio 2024, inoltre, l’agevolazione si può ottenere solo come detrazione IRPEF, salvo alcune eccezioni, mentre non è più possibile attivare la cessione dei crediti e lo sconto in fattura. 

Ricordiamo che lo scopo di questo bonus è aiutare le persone con limitata capacità motoria incentivando l’abbattimento di tutti gli impedimenti fisici (es. scalini, porte strette, tramezzi) che ostacolano l’utilizzo dello spazio, sia all’interno delle abitazioni che sul luogo di lavoro.

In questa guida vi spieghiamo in modo chiaro e dettagliato cos’è il bonus barriere architettoniche 2024, come funziona, quali spese copre e cosa cambia dopo l’approvazione del decreto salva spese.

COS’È IL BONUS BARRIERE ARCHITETTONICHE

Il bonus barriere architettoniche consiste in una detrazione fruibile come sconto sulle imposte pari al 75% delle spese sostenute per interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di ostacoli fisici in edifici già esistenti che impediscono la libertà di movimento, specialmente alle persone affette da disabilità motoria.

Le “barriere architettoniche” si riferiscono a ostacoli fisici che limitano la mobilità e l’accessibilità a chiunque, specialmente alle persone con capacità motorie ridotte o temporaneamente limitate.

Nel 2024 il bonus rimane valido per lavori effettuati da privati cittadini, enti pubblici e privati, imprese, esercenti arti e professioni, che devono conformarsi ai requisiti stabiliti dal Decreto Ministeriale del 14 giugno 1989, n. 236 su l’accessibilità degli spazi esterni e delle parti comuni.

Introdotto dalla Legge di Bilancio 2022 (articolo 1, comma 42) che lo ha inserito nel Decreto Rilancio, il bonus è stato prorogato dalla Manovra 2023 anche per i tre anni successivi. Quindi la detrazione è concessa per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025. Infatti, la misura è stata confermata nella Legge di Bilancio 2024, essendo uno dei migliori aiuti per disabili attualmente attivi, ma alcune modifiche sono state introdotte da alcuni degli ulimi Decreti, come spieghiamo più avanti.

Ma vediamo insieme a chi spetta e come richiedere il bonus barriere architettoniche.

REQUISITI

Il bonus barriere architettoniche spetta a chiunque – sia privati cittadini che imprese – abbia effettuato spese chiaramente volte a eliminare le barriere architettoniche all’interno di una struttura, residenziale o destinata al pubblico.

CHI PUÒ USUFRUIRNE

Chi ha diritto all’abbattimento delle barriere architettoniche? Si tratta, in particolare, dei seguenti soggetti:

  • persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni;

  • Enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;


  • le Associazioni tra professionisti e i soggetti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, enti, società di persone, società di capitali).

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito anche che i lavori sono agevolabili anche se nell’edificio non sono presenti persone disabili o over 65. Poi, con la risposta ad interpello n. 444 del 2022 ha specificato che persino le imprese possono fruire del bonus barriere architettoniche sugli immobili di loro proprietà assegnati in locazione.

COSA RIENTRA NEL BONUS BARRIERE ARCHITETTONICHE 2024

Gli interventi rientranti nel bonus barriere architettoniche 2024 e agevolati con la detrazione del 75% sono quelli che, dal 30 dicembre 2023, data di entrata in vigore del Decreto 29 dicembre 2023 n. 212, sono volti all’eliminazione delle barriere architettoniche aventi ad oggetto scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.

Tra le spese ammesse al bonus barriere architettoniche vale la pena citare alcuni esempi come:




  • interventi che consentono agli impianti di diventare pienamente accessibili.

COSA È CAMBIATO DAL 2024

Tra le novità più importanti del 2024 ci sono quelle introdotte dal Governo da dicembre 2023 a oggi. Ossia le modifiche previste dal:


  • Decreto salva spese convertito in legge pubblicato In Gazzetta Ufficiale n. 48 del 27 febbraio, che è intervenuto con una stratta sulle spese e gli interventi ammessi, non riconoscendone più alcuni. Nello specifico, per i lavori effettuati a partire dal 30 dicembre 2023, non rientrano nel bonus barriere architettoniche 2024 le spese per la sostituzione di finiture, quelle per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari e le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito;

  • testo originario del “salva spese”, ossia il Decreto 29 dicembre 2023 n. 212 pubblicato sulla Gazzetta Serie Generale n.302 del 29-12-2023. Questo Decreto ha bloccato la possibilità della cessione del credito e dello sconto in fattura e ha cambiato le regole della misura dal 2024. Il legislatore ha anche limitato la possibilità di optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura alle opzioni relative alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2023 per gli interventi di superamento ed eliminazione di barriere architettoniche.

Quest’ultima regola non vale in alcuni casi. Vediamo, nel dettaglio, quali sono le eccezioni.

CESSIONE CREDITO E SCONTO IN FATTURA, LE ECCEZIONI AMMESSE

Il Decreto salva spese convertito in legge ha confermato il divieto di cessione del credito o sconto in fattura per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024, ma ha introdotto alcune eccezioni a questa regola.

La prima eccezione riguarda i condomini, che possono usufruire della cessione del credito o dello sconto in fattura solo per interventi sulle parti comuni di edifici a prevalente destinazione abitativa. In pratica, se i lavori riguardano un edificio non residenziale, il beneficio fiscale può essere ottenuto solo tramite detrazione d’imposta. Per approfondire, vi rimandiamo alla nostra guida aggiornata.

La seconda eccezione riguarda le persone fisiche che possiedono edifici unifamiliari o unità abitative in edifici plurifamiliari. Questi possono infatti usufruire della cessione del credito o dello sconto in fattura, a condizione che l’immobile sia utilizzato come abitazione principale e che il reddito del contribuente non superi i 15.000 euro. Questo requisito reddituale non si applica se nel nucleo familiare è presente una persona con disabilità grave certificata, di conseguenza in questi casi non vale il limite ISEE.

COME FUNZIONA IL BONUS BARRIERE ARCHITETTONICHE

L’agevolazione vale esclusivamente per le spese documentate sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025 (grazie alla proroga della Legge di Bilancio 2023) per la realizzazione d’interventi direttamente finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti. La detrazione è pari al 75% e deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a:

  • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;

  • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;

  • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Vediamo i dettagli su come ottenere questo bonus.

COME OTTENERE IL BONUS BARRIERE ARCHITETTONICHE

Per ottenere il bonus barriere architettoniche basta valorizzare la spesa nella dichiarazione dei redditi, e la detrazione dal 1° gennaio 2024 è riconosciuta obbligatoriamente in 10 anni (non più in 5 anni, come stabilito dal Decreto agevolazioni fiscali edilizia convertito in Legge).

La regola dell’obbligo di detrazione in 10 anni non si applica all’utilizzo dei crediti d’imposta derivanti da cessione o da sconto in fattura. Perciò, in tal caso, se i crediti d’imposta fanno riferimento a spese sostenute dal 1° gennaio 2024, chi li acquisisce continuerà a utilizzare i crediti secondo le vecchie modalità. Cioè, con la ripartizione in 5 anni. Lo stesso divieto è arrivato anche per il Superbonus 2024, come spieghiamo in questa guida.

Inoltre, dal 1° gennaio 2024, chi ha già portato una rata del bonus in detrazione non potrà più cedere le rate residue. Cioè il contribuente è obbligato a far passare tutto dalla dichiarazione dei redditi negli anni successivi. Non è consentito l’esercizio dell’opzione di cessione del credito e sconto in fattura in relazione alle rate residue non ancora fruite delle detrazioni derivanti dalle spese per gli interventi collegati al bonus barriere, come per gli altri bonus casa.

Infine, è bene chiarire che se volete ottenere il credito in compensazione come detrazione IRPEF 2024, va seguita la procedura secondo le regole che saranno rese note dall’Agenzia delle Entrate (e noi vi aggiorneremo). Questo, dal 1° gennaio 2024, è l’unico modo per ottenere l’agevolazione a meno che non si rientra in una delle eccezioni previste dal Decreto salva spese convertito in legge, precedetemete illustrate, per cui è possibile richiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito.

QUALI DOCUMENTI SERVONO PER BONUS BARRIERE ARCHITETTONICHE

Per mantenere l’esonero fiscale, è essenziale ottenere una relazione tecnica redatta da un professionista autorizzato. Questa relazione deve illustrare lo stato dell’immobile prima e dopo l’intervento, oltre a spiegare le azioni eseguite per rimuovere le barriere architettoniche. A specificare i dettagli è la circolare dell’Agenzia delle Entrate 17/E/2023 che elenca i documenti da conservare. Ovvero:

  • fatture o ricevute fiscali che comprovino la spesa e la sua correlazione con gli interventi agevolabili;

  • autocertificazione che attesti che la somma delle spese per le quali è calcolata la detrazione non supera il limite massimo ammissibile;

  • dichiarazione dell’Amministratore condominiale che certifichi l’adempimento a tutti gli obblighi di legge e l’importo corrisposto dai condomini, con la relativa detrazione. In caso di assenza dell’amministratore, documentazione sulla spesa sostenuta e autocertificazione riguardante la natura dei lavori e i dati catastali delle unità immobiliari;

LA GUIDA AI BONUS EDILIZI 2024

Mettiamo a vostra disposizione la guida sui bonus edilizi per il 2024, che presenta tutte le novità sugli incentivi green previsti a partire dal 1° gennaio 2024.

RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi invitiamo a scoprire anche la disability card e l’approfondimento con tutti gli aiuti per disabili disponibili quest’anno. È interessante anche il focus sui permessi legge 104 e la guida sul bonus assunzioni lavoratori autistici. Può tornarvi inoltre utile l’elenco degli aiuti disabili nelle scuole e la guida al Bonus grandi invalidi ancora attivo. Non perdetevi neppure le novità del Decreto disabilità 2024.

Vi invitiamo ad approfondire anche cosa prevede la proposta di legge che mira a introdurre un nuovo bonus pari a 600 per il mutuo prima casa.

A vostra disposizione anche la guida alla domanda per il contributo per il supporto domiciliare figli e i dettagli sull’Assegno Unico per figli disabili.

Inoltre, per conoscere altri aiuti e agevolazioni disponibili per famiglie e lavoratori potete visitare la nostra sezione dedicata agli aiuti alle persone che viene costantemente aggiornata.

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di Valeria C.


Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.

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