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A Roma, di fronte al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), in viale dei Giusti della Farnesina, si trova un complesso di due edifici (A e B) costruito in occasione delle Olimpiadi del 1960. Durante i Giochi la struttura di proprietà dell’Agenzia del Demanio ha ospitato giovani e borsisti, poi è diventata la Casa internazionale dello studente e successivamente, nel 1977, è stata affidata a DiSCo Lazio (l’Ente regionale per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza), ex Adisu. Nel 2015 la palazzina B è stata riconsegnata al Demanio e poi affidata all’attuale Sport e Salute Spa, ex Coni Servizi. Nel 2016 la palazzina A è diventata sede dell’“Officina Pasolini”, il laboratorio creativo di alta formazione e hub culturale creato dalla Regione Lazio in via sperimentale nel 2014 e al quale attraverso un bando si può partecipare gratuitamente. Lo spazio in un primo momento era ospitato al teatro Ambra alla Garbatella e al Palladium. Lo stesso edificio accoglie uno studentato universitario in disuso dal 2019 e lo storico Teatro Eduardo De Filippo. Una realtà adesso a rischio.

L’accordo del 2022 sul complesso ex Civis

Come spiegato anche da una nota della Farnesina dello scorso dicembre, “a marzo del 2022 il Ministero degli Affari Esteri, l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), la Regione Lazio, l’Agenzia del Demanio, Sport e Salute Spa e il Provveditorato per le Opere pubbliche hanno siglato un accordo sulla ristrutturazione del complesso ex Civis, composto da due palazzine ubicate tra il Piazzale della Farnesina e il Lungotevere Maresciallo Giardino a Roma. L’obiettivo dell’accordo, promosso a suo tempo dalla giunta Zingaretti e dal Ministro degli Affari Esteri, On. Luigi Di Maio, è la valorizzazione di un ampio spazio demaniale, oggi sottoutilizzato e fatiscente, e la realizzazione di una sede definitiva per l’Agenzia per la Cooperazione”.

E, come sottolineato, “il Ministro degli Esteri Tajani sostiene che tutto il progetto vada perseguito, tenendo conto anche di eventuali nuove esigenze che ancora potrebbero presentarsi. L’intero progetto rappresenta una importante opportunità per la Città di Roma, per riqualificare una vasta area di fatto integrata al Foro Italico. Una zona che ha una profilatura di primo piano per l’attenzione che riceve in occasione di eventi internazionali (area Stadio Olimpico) e per la propria caratterizzazione architettonica”.

Il futuro di Officina Pasolini, Teatro e studentato

L’accordo siglato dalla giunta regionale Zingaretti con il Ministero degli Affari Esteri, l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, l’Agenzia del Demanio, Sport e Salute Spa e il Provveditorato per le Opere pubbliche prevede, come evidenziato dalla nota, che “l’Officina Pasolini non perderà la possibilità di lavorare nel complesso in cui opera, ma alla fine della ristrutturazione potrà lavorare in un nuovo spazio più moderno e funzionale, e avrà maggiore visibilità e centralità anche grazie alla riqualificazione dell’area” e che “l’Officina non possa essere trasferita dalla sua attuale sede fino al completamento della sua nuova sede all’interno di una delle due palazzine”.

L’idea sarebbe quella di spostare “Officina Pasolini” dalla palazzina A, di proprietà del Maeci e in concessione alla Regione Lazio, nella palazzina B, di proprietà di Sport e Salute Spa. Qui sembrano essere iniziati i lavori di ristrutturazione, ma a quanto pare lo spazio a disposizione è più limitato.

Cosa ne sarà invece dello studentato universitario e dello storico Teatro intitolato ad Eduardo De Filippo? Secondo il progetto, lo studentato – per il quale si parla di un trasferimento in un padiglione dell’ex manicomio Santa Maria della Pietà dal 2025, dopo la ristrutturazione prevista dalla Regione e per la quale sono stati stanziati 5 milioni di euro, al fine di ospitare i pellegrini del Giubileo – verrà smantellato per costruire uffici per il Ministero degli Affari Esteri, il teatro verrà demolito per realizzare una sala conferenze e negli spazi esterni verrà realizzato un parcheggio e costruito un nuovo edificio.

Una prospettiva che ha spinto alla mobilitazione. Così nel pomeriggio di mercoledì 6 marzo 2024 studenti e artisti si sono riuniti per manifestare il proprio dissenso proprio di fronte al Ministero degli Esteri, per tentare di proteggere una realtà unica nel suo genere, per fermare il progetto di sgombero e per aprire le porte del laboratorio creativo di alta formazione e hub culturale così da farlo conoscere e farne capire l’importanza.

La mobilitazione

Insieme agli studenti che si sono riuniti per “salvare la propria casa”, una struttura che da anni ospita le importanti realtà di “Officina Pasolini” e del Teatro Eduardo De Filippo, tanti volti noti, a partire dal cantautore Daniele Silvestri, promotore del “Comitato in difesa del Teatro Eduardo De Filippo, dell’Officina Pasolini e dell’ex Civis”, e della cantante Tosca Donati, direttrice artistica dell’”Officina Pasolini”. Presenti, tra gli altri, anche Rocco Papaleo, Marisa Laurito, Stefano Fresi, Edoardo Leo, Niccolò Fabi, Massimiliano Bruno, Luca Barbarossa, Sergio Cammariere, Thomas Trabacchi, Gino Castaldo. Studenti e artisti uniti per difendere cultura e istruzione.

Gli studenti: “Giù le mani da Officina Pasolini”

Gli studenti che in centinaia si sono radunati sotto alla Farnesina per protestare contro il trasferimento di “Officina Pasolini”, la demolizione del Teatro Eduardo De Filippo e l’abbandono definitivo dello studentato hanno inviato un chiaro appello al ministro Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, al ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “Giù le mani dalla Pasolini”.

In particolare, come spiegato da una nota di Unione degli Universitari, al Ministero degli Esteri si chiede di tornare sui propri passi, abbandonando il progetto di trasformare l’ex Civis in uffici e parcheggi.

Gli studenti, che hanno consegnato una lettera al Ministero degli Esteri, hanno spiegato: “La soluzione alternativa non è accettabile. Ci vogliono spostare, tagliando a metà gli spazi e colpendo al cuore il valore culturale e sociale di una realtà unica, un laboratorio gratuito di Alta Formazione artistica che ogni anno consente a un centinaio di studenti di formarsi sugli ambiti di musica, teatro e multimedia. Lo studentato invece andrà irrimediabilmente perso. Il Pnrr avrebbe potuto servire per rilanciare edifici come questo, ristrutturandoli e restituendoli alla comunità studentesca per aiutarla durante l’emergenza abitativa, contrastando gli affitti inaccessibili. Invece si preferisce dare i soldi del Pnrr ai privati, trasformando l’ex Civis in uffici. Tajani non resti insensibile e trovi un’altra soluzione”.

Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale: “Officina Pasolini esempio virtuoso. Serve un dialogo tra le Istituzioni”

Tramite una nota, è intervenuto sulla vicenda anche l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, che ha voluto sottolineare: “L’Officina Pasolini è un esempio virtuoso di centro di produzione culturale che deve poter avere un futuro nella nostra città. Sono al fianco di chi si è mobilitato per difendere questa realtà. Credo che solo nel dialogo tra istituzioni si possa individuare una soluzione che preservi un’esperienza tanto importante per il territorio e per questo lancio un appello a tutti i soggetti coinvolti. 

Parliamo spesso di inclusione sociale, ma è proprio la cultura fatta per e nei territori che aiuta e sostiene percorsi di inclusione e di crescita delle persone. Tanto più quando è di prossimità ed è rappresentata da realtà ben radicate nel territorio. Desidero ringraziare Tosca e Daniele Silvestri per avere promosso questa mobilitazione e sensibilizzato l’opinione pubblica della città su un tema così rilevante”.

 

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