A seguito dell’apertura della procedura per la presentazione delle domande di accesso al Fondo Nazionale Reddito Energetico sul portale digitale gestito dal GSE in data 5 luglio 2024, gli 80 milioni di euro stanziati a favore del Sud Italia sono già esauriti.
Numeri delle richieste
Il MASE, secondo quanto previsto dal Decreto MASE 8 agosto 2023 (“DM REN”), ha stanziato per il Fondo Nazionale Reddito Energetico € 100 milioni per il 2024, di cui:
- 80 milioni destinati alle regioni del meridione
- Abruzzo
- Basilicata
- Calabria
- Campania
- Molise
- Puglia
- Sardegna e Sicilia
- 20 milioni per tutte le altre regioni d’Italia
Lo sportello telematico ha registrato 10.501 richieste di accesso agli incentivi per le regioni del mezzogiorno con conseguente integrale copertura degli 80 milioni destinati in sole ventiquattro ore.
Per le restanti regioni e province autonome italiane sono state registrate ad oggi 914 richieste e dei 20 milioni previsti è ancora disponibile uno stanziamento di 12.302.668,00 €.
Il portale per le richieste sarà chiuso all’esaurimento delle risorse stanziate.
Il GSE nel corso dell’anno riaprirà lo sportello qualora, a seguito di rinunce ed esclusioni, risultassero disponibili almeno cinque milioni di euro.
Obiettivo e misura del beneficio
Come trattato nei precedenti articoli
Il Fondo Nazionale Reddito Energetico rappresenta un beneficio erogato come contributo in conto capitale a favore di persone appartenenti a nuclei familiari con ISEE inferiore ai 15.000 euro (o a 30.000 euro in caso di nuclei familiari con almeno quattro figli a carico), a fronte di spese sostenute per la realizzazione di impianti fotovoltaici a uso domestico di potenza compresa tra 2 e 6 kilowatt.
Il Fondo è alimentato con le risorse derivanti dal “controvalore economico netto” ricavato dal ritiro, per una durata di venti anni, da parte del GSE, dell’energia elettrica non auto consumata dal soggetto beneficiario, in conformità al regime di «ritiro dedicato» di cui all’allegato A della deliberazione ARERA 280/2007.
Il contributo viene riconosciuto direttamente dal GSE al soggetto realizzatore e prevede una quota fissa massima di 2.000 euro più una quota variabile di 1.500 euro per ogni kW di potenza installata.
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