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Circa 17 milioni di contributi già erogati per coprire 6437 richieste di contributo post alluvione. Altri 3 milioni e 700 mila euro sono in pagamento in queste settimane e andranno a soddisfare ulteriori 1433 richieste di rimborso per i danni subiti dall’alluvione dello scorso novembre. La Regione Toscana ha fatto il punto sulla procedura di erogazione dei 25 milioni destinati a coprire le richieste di contributo ai cittadini colpiti dall’alluvione.

Rimborsi ai cittadini dal 1 luglio

Dopo lo stanziamento da parte del governo dei 66milioni per l’immediato sostegno, il presidente Eugenio Giani in qualità di commissario ha annunciato dal 1 di luglio l’apertura del portale per la procedura di rendicontazione in cui cittadini e imprese potranno inserire fatture e spese sostenute  e avere così accesso ai rimborsi previsti dalle disposizioni nazionali, fino a 5mila euro per le famiglie e fino a 20mila per le imprese colpite dall’alluvione .

“Siamo contenti – ha detto il presidente- , abbiamo superato la soglia dei 20milioni rispetto ai 25 che abbiamo stanziato.Significa che le richieste di contributo stanno finalmente andando a buon fine. L’attivazione della piattaforma dal 1 luglio al sito della Regione ci porterà a distribuire i 66 milioni stanziati dal governo di cui io sono commissario esecutore per famiglie e imprese. Sono contributi comulabili con i 3000 euro che le famiglie hanno ricevuto o stanno ricevendo, quindi le famiglie possono subito attivarsi per ottenere questi 5000 euro che vengono dal decreto legge”.

Come fare richiesta di rimborso

Dal 1 luglio sul portare della Regione sarà possibile inserire le fatture e gli scontrini necessari per accedere al rimborso. Chi ha richiesta di rimborso superiori agli 8000 euro potrà richiedere un anticipo di 2mila 500 euro liquidabili già prima dell’estate.

Il dettaglio degli interventi alla popolazione

Nello specifico sono stati 54 gli interventi per soccorso e assistenza alla popolazione, per circa 4,5 milioni di contributo. 238 + 1328, i primi erogati dai gestori dei servizi (tra cui gli ospedali), i secondi dai consorzi di bonifica, dagli enti locali e dal Genio civile per compensare lavori di somma urgenza per un totale di circa 170 milioni di euro . Il dato positivo è che tutte le somme urgenze sono concluse per la maggior parte. Ma sulle somme urgenze il Governo ha riconosciuto 122 milioni  a fronte di una richiesta di 162 milioni. Significa che mancano 40 milioni che ricadranno in parte sui Comuni già duramente colpiti: “Siamo avanti con gli interventi di somma urgenza -ha detto a tal proposito l’assessora alla protezione civile Monia Monni- , le opere di riparazione dei danni avvenuti la notte dell’alluvione, rimangono 40milioni che saranno spostati sugli interventi di ricostruzione; significa che il governo riconosce l’importanza di queste opere, ma non ne ha riconosciuto la somma urgenza”.

C’è poi il tema della ricostruzione del territorio post alluvione. Ammontano a circa 1 miliardo gli interventi che sarebbero necessari per la riduzione del rischio residuo. Ma per questo tipo di interventi non c’è una legge, come per i rimborsi, decidere se intervenire o meno è una scelta politica del Governo e ad ora non ci sono certezze di interventi.

Le richieste “bloccate”

Se da un lato diminuiscono le richieste in fase istruttoria che ad oggi sono 761 (il mese scorso erano 1123) e sono però 790 le richieste prive di iban e senza iban per la Regione è impossibile fare le liquidazioni. L’assessore Monni: “Ci sono oltre 700 richieste che non sono state integrate con l’Iban  e chiaramente senza Iban non possiamo fare le liquidazioni. Controllate- ha detto-  e nel caso integrate. Per i cittadini che non hanno fatta istanza entro i termite corretti – ha precisato-, cercheremo di venire incontro alle loro esigenze, se saranno disponibile le risorse”.

Rimborsi e sostegno alle imprese

Ad entrare nel merito delle richieste di rimborso per le imprese è stato l’assessore Leonardo Marras: ” Le attività che noi chiederemo alle imprese per la rendicontazione e l’ottenimento del contributo possono essere utilizzate successivamente anche come un’anticipazione di un eventuale ulteriore rimborso che noi auspichiamo possa esserci grazie ad ulteriori finanziamenti dello Stato. In questa fase – ha aggiunto Marras- si riconosce il 100% degli importi sostenuti, fino a concorrenza del danno, nel limite massimo di euro 20.000,00″ .

Per l’ammissibilità è necessario che i richiedenti abbiano il DURC regolare, siano attivi (non cessati), non soggetti a procedure concorsuali (fallimento, liquidazione), localizzati nei comuni alluvionati (quindi il caso dell’impresa che nel frattempo ha cambiato sede e non è più localizzata  nel comune alluvionato non potrà essere ammessa).

Con riguardo alle spese ammissibili, queste devono riferirsi ai danni dichiarati nel modello C1 (immobili, impianti, attrezzature, macchinari, merci, scorte, in caso di sede inagibile i costi per il noleggio di strutture temporanee).
Le spese sostenute devono essere comprovate. Tutti i pagamenti devono essere tracciati, non sono ammessi pagamenti in contanti.

Le altre tipologie di aiuti

Ci sono poi altri interventi regionali sulle imprese alluvionate. Su questo fronte esiste un bando di investimenti per 5,9 milioni di euro, un accordo di programma siglato fra Regione Toscana, Ministero delle imprese  e del Made in Italy ed Invitalia per 50milioni.  poi ci sono gli interventi del Governo attraverso Simest, la società del Gruppo Cassa depositi e Prestiti. Sono stati attivati contributi a fondo perduto a tutte le imprese esportatrici, e a quelle afferenti a una filiera produttiva a vocazione esportatrice e il cui fatturato derivi da comprovate operazioni nei confronti delle imprese direttamente operative nei mercati esteri, localizzate nei territori colpiti.

La dotazione complessiva delle misure straordinarie che comprende sia gli eventi dell’Emilia-Romagna/Toscana del maggio 2023 che quelli della Toscana ottobre/novembre 2023 è di 300milioni di euro .

Per le imprese colpite dall’alluvione in Toscana è prevista la possibilità, come da pac­chetto di misure SIMEST a valere sul Fondo 394, di destinare il 90% del finanziamento a spese per il rafforzamento patrimoniale, nonché una riserva da 400 milioni di euro e la possibilità di accedere a una quota a fondo perduto del 10%.

 

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