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10.798 beni d’arte. Un vero e proprio tesoretto, per un valore complessivo stimato di € 11.591.950, quello stato recuperato nel 2023 dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna.

Le operazioni svolte sul territorio della regione Emilia Romagna per contrastare il traffico  illecito di beni culturali ed i controlli preventivi eseguiti a tutela del patrimonio culturale in generale hanno rappresentato i principi cardine delle attività del reparto specializzato. 

Dagli antiquari, alla case d’asta: i controlli eseguiti

Andando nel dettaglio, per le attività di tutela del paesaggio e monumenti, il Nucleo TPC di Bologna ha predisposto 110 servizi di controllo alle aree paesaggistiche terrestri e 46 alle aree archeologiche. 59 sono stati i controlli ad esercizi antiquariali e commerciali in genere e 172 quelli predisposti a mercati e fiere antiquariali. Anche i controlli “on-line” dei beni commercializzati nelle piattaforme di “e-commerce” e/o sui siti internet degli antiquari e case d’asta hanno continuato ad impegnare il personale, che lo scorso anno ha esaminato complessivamente ben 1.915 beni  sti in vendita confrontandoli con quelli inseriti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, database gestito dal Comando TPC di Roma.

Furti di beni culturali: luoghi di culto nel mirino

Dati ala mano, si osserva come nello scorso anno, il numero dei furti di beni culturali ha registrato un leggerissimo incremento rispetto all’anno precedente (da 29 del 2022 si è passati a 34 del 2023nell’intera regione Emilia Romagna): in particolare, i luoghi più colpiti continuano ad essere gli edifici di culto e pertinenze con 15 azioni furtive e quelli nei luoghi privati e pertinenze con 10 furti. 

Non solo. “L’aggressione speculativa alle aree sottoposte a tutela paesaggistica o vincolo archeologico – sottolineano i militari – è un fenomeno di crescente attualità che viene contrastato in sinergia con l’Arma territoriale e il supporto del Raggruppamento Aeromobili Carabinieri”.  

Fiume di denunce

Sul piano repressivo, i Carabinieri hanno denunciato alle competenti Autorità Giudiziarie 39 persone, poiché ritenute responsabili di aver violato le norme del Codice Penale e quelle che tutelano il patrimonio culturale nazionale (Codice dei beni culturali e del paesaggio D.Lgs 22 gennaio 2014, n. 42): nella maggior parte dei casi si tratta di reati di furto di beni d’arte, ricettazione di opere 2 d’arte rubate, contraffazione di opere d’arte contemporanea, ma anche per reati in danno del paesaggio. 

Nel corso del 2023, nell’intero territorio regionale, sono state condotte, con la collaborazione e supporto dei funzionari della Soprintendenza Archivista e Bibliografica dell’Emilia Romagna, numerose operazioni finalizzate a recuperare beni culturali, costituiti da documenti archivisti appartenenti allo Stato ed Enti Ecclesiastici, e beni librari sottoposti a tutela, trovati sul circuito antiquariale, ma risultati sottratti dai luoghi di deposito. 

I sequestri

Le attività di polizia giudiziaria hanno consentito di recuperare e sequestrare 888 beni di tipo antiquariale, archivistico e librario. In tale ambito, si segnala il recupero avvenuto a Bologna nel mese di aprile 2023, del dipinto olio su tela, di cm 135 x 73, raffigurante battaglia terrestre, attribuito all’artista Andrea di Lione (1610-1685), individuato in vendita in seguito ai controlli preventivi eseguiti sulle piattaforme digitali e risultato parziale provento del furto perpetrato presso un’abitazione privata sita in Impruneta (FI), la notte dell’1.10.1998. 

Poi c’è stato il recupero avvenuto a Ferrara nel mese di aprile 2023, del dipinto olio su tavola, di cm 83,5 x 82, raffigurante “San Rocco, Santo Stefano e San Giacomo con i due donatori”, attribuito ad autore fiammingo del XVI sec, individuato in vendita in seguito ai controlli preventivi eseguiti sulle piattaforme digitali e risultato parziale provento del furto perpetrato presso la chiesa di Jonars, Pontchartrin Di Yvelines (Francia), nel mese di luglio del 1981. L’opera era censita tra i beni d’arte da ricercare all’interno della banca dati del Segretariato Generale dell’Interpol.

Restituita lo scorso il 24 novembre alla Chiesa del “Santissimo Nome di Maria” di Staggia di San Prospero (MO),  un’acquasantiera a fusto in marmo rosso di Verona, alta 119 cm e di diametro 70, realizzata da anonimo scultore veronese nella seconda metà del XVII secolo, scolpita a tutto tondo liscio con base a sezione triangolare scantonata con volute angolari, trafugata da ignoti malfattori tra il 14 e il 15 ottobre 2019 e recuperata dal Nucleo TPC di Bologna nel mese di giugno del 2022. 

 

Ben 2.559 i reperti archeologici recuperati, di cui 649 interi e 1.909 frammenti, ben 7.351 i reperti paleontologici individuati e sequestrati. “In questo settore – rimarcano i militari –  i recuperi sono frutto dell’attività preventiva e repressiva, svolta in collaborazione e sempre con il supporto dei funzionari degli Enti di tutela del Ministero della cultura dislocati nell’intero territorio regionale o meglio le tre suindicate Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio. 

 

Nel contrasto alla contraffazione delle opere d’arte, il monitoraggio del mercato e le indagini sviluppate di concerto con le competenti Autorità Giudiziarie hanno permesso di sequestrare, a carico delle 12 persone perseguite, 32 opere d’arte contraffatte che avrebbero potuto far realizzare, qualora commercializzate come autentiche, un guadagno illecito di almeno €170.650,00.

Tra le operazioni di servizio portate a termine con il recupero di beni illecitamente trafugati da paesi stranieri, si segnala il ritrovamento a Bologna e la restituzione al paese d’origine, la Repubblica dell’Iraq, di un prezioso reperto archeologico costituito da un “mattone con iscrizione cuneiforme”, del re assiro Salmanassar III (858-824 a.C.), proveniente dalla Ziggurat (tempio- torre a gradoni) di Nimrud (Iraq), l’antica 

Kalkhu, a quel tempo capitale dell’Assiria. L’importante reperto in argilla e paglia, delle dimensioni di 35,7 x 33,7 x 10,8 cm, che rappresenta una delle poche testimonianze rimaste di quel monumento archeologico completamente raso al suolo nel 2016 dagli uomini dell’ISIS/Daesh, è stato restituito nel corso di una solenne cerimonia avvenuta il 13 giugno 2023, in Bologna, presso i Musei Civici d’Arte Antica – Museo Civico Medievale di Bologna, alla presenza del Presidente della Repubblica dell’Iraq, S.E. Abdul Latif Rashid, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Gli assiri all’ombra delle Due Torri” promossa dal 14 giugno al 17 settembre 2023 presso le sale espositive del lapidario del citato complesso museale da Settore Musei Civici Bologna|Musei Civici d’Arte Antica e King Abdulaziz Chair for Islamic Studies |Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Missione Archeologica Iracheno – Italiana a Ninive. 

Messa in sicurezza patrimonio culturale durante le alluvioni del 2023

Tra maggio e luglio 2023, in occasione dell’alluvione dell’Emilia Romagna che ha interessato in particolare modo le province di Forlì-Cesena e Ravenna, sin dalle prime ore successive agli eventi metereologici, il Nucleo TPC di Bologna e la Task Force Caschi Blu della Cultura hanno affiancato le articolazioni periferiche del Ministero della Cultura per le operazioni di messa in sicurezza del patrimonio culturale interessato dal grave evento. Dopo un monitoraggio dettagliato dei danni, con particolare riguardo a precise località e quartieri di Forlì, Cesena, Lugo, Castel Bolognese, Sant’Agata sul Santerno, Brisighella, Cervia e Conselice, per citarne solo alcuni, si è proceduto ad effettuare gli interventi, che hanno in particolar modo interessato i beni archivistici e librari, aggrediti dall’acqua e dal fango, che hanno invaso i luoghi in cui erano conservati. 

In relazione alla gravità del danno, alla diminuita sicurezza dei luoghi colpiti dall’evento in relazione alla loro collocazione sul territorio, sono stati attivati servizi di vigilanza fissa e dinamica condotti principalmente dall’Arma territoriale e dalle altre FF.PP. presenti nelle località interessate. 

Particolare attenzione ha riguardato le chiese, le biblioteche e gli archivi, soprattutto quelli più isolati per i quali si è proceduto all’organizzazione di una vigilanza dinamica, specie negli orari notturni, a cura delle 

competenti Compagnie e Stazioni Carabinieri prima che tutti i luoghi interessati venissero svuotati dei beni da recuperare. 

Tra i molteplici siti danneggiati, figurano la Biblioteca del Seminario Vescovile di Forlì, l’Archivio ed i depositi del Comune di Forlì nonché l’Archivio Storico e la Biblioteca comunali di Castel Bolognese. In particolare, la Biblioteca del Seminario Diocesano, a Forlì, presentava volumi di grande pregio, come incunaboli, libri stampati nel Quattrocento, cinquecentine, seicentine che, completamente immersi nel fango, erano stati esposti al rischio dei danni dovuti al proliferare di funghi e batteri. Il Comando TPC, con l’invio immediato di militari specializzati “Caschi Blu della Cultura” a Cesena e Forlì, ha messo a disposizione la conoscenza di procedure operative consolidate e l’esperienza acquisita in precedenti calamità al fine di operare in piena sinergia insieme ai carabinieri del Nucleo TPC di Bologna ed a fianco di funzionari e restauratori del Ministero della Cultura, operatori della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, nonché dei numerosi volontari intervenuti. 

In conclusione, il Nucleo TPC di Bologna, adempiendo a tutte le richieste di supporto, umane e logistiche, pervenute dall’UCCR (Unità di Crisi Coordinamento Regionale) del Ministero della Cultura per l’Emilia Romagna (istituito presso il Segretariato Regionale del MiC per l’Emilia Romagna), ha eseguito nr. 322 servizi, oltre 130 scorte e trasporto di beni mobili presso i luoghi di deposito temporaneo, impiegando 

complessivamente 626 unità che sono intervenute su oltre 180 chiese ed istituti di culto, su un centinaio di edifici di interesse storico-artistico e aree archeologiche e su circa 40 archivi e biblioteche danneggiati, consentendo il recupero di 48.646 libri antichi, 6.305 metri lineari di documentazione archivistica, 75 dipinti e disegni, 22 statue e busti, 265 sculture di vari materiali, 147 armi antiche e relative munizioni, 1.114 

cimeli di guerra e svariati reperti archeologici e antropologici.

 

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