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Dopo un 2023 in crescita, BCC CreditoConsumo guarda con moderato ottimismo alla fine di quest’anno.

In cantiere c’è il lancio, per le banche del Gruppo BCC Iccrea, di una piattaforma di prestiti online, già operativa sull’open market con il brand Crediper.

Nel 2025, invece, potrebbe arrivare una soluzione di dilazione dei pagamenti. Il tutto confermando un modello di servizio basato sulle filiali delle banche convenzionate e su due prodotti: Prestiti Personali e Cessione del Quinto, in collaborazione con Pitagora.

Abbiamo approfondito le strategie di BCC CreditoConsumo con il Direttore Generale, Luca Gasparini.

AG. Iniziamo dallo scenario di mercato: che segnali arrivano dalla performance del credito al consumo e che cosa vi aspettate per la seconda metà dell’anno?

LG. Nei primi mesi del 2024 il mercato del credito al consumo cresce, così come avvenuto nel 2023, caratterizzato dalla compresenza di segnali positivi e negativi: il tasso di occupazione è ai livelli più alti degli ultimi anni, ma la fiducia dei consumatori resta moderata.

Nell’anno passato i consumi delle famiglie hanno, finalmente, superato i livelli del 2019, l’ultima stagione di normalità pre-Covid.

Analizzando la crescita dei consumi, troviamo che è stata trainata da beni durevoli, ristrutturazioni, veicoli; in pratica, tutto ciò che le famiglie hanno rimandato negli anni di difficoltà.

AG. E come sta performando BCC CreditoConsumo, in questo contesto di mercato?

LG. Il 2024 è iniziato bene, pur con oscillazioni da un mese all’altro.

Abbiamo realizzato sui prestiti una crescita superiore all’8% nei primi sei mesi e stimiamo un trend positivo a singola cifra a fine anno.

C’è un leggero deterioramento del rischio di credito, che desta attenzione ma non ancora preoccupazione.

Sulla cessione del quinto realizziamo una crescita del 12% nei primi sei mesi e stimiamo un trend a doppia cifra a fine anno.

Nel 2023 abbiamo erogato circa 750 milioni: 560 per i prestiti personali e 190 per la CQS.

Nei primi siamo cresciuti del 7,5%, ben più dell’1,6% del mercato complessivo mentre nella Cessione del Quinto, grazie alla partnership con Pitagora, siamo cresciuti del +22%, rispetto al -4,5% del mercato (dati Assofin, NdR). Per il 2024, penso che le erogazioni complessive si avvicineranno ai 900 milioni.

AG. A cosa attribuisce questa rapida crescita della CQS?

LG. Innanzitutto al consolidamento della partnership con Pitagora, partita a cavallo tra il 2020 e 2021 e che ha richiesto il giusto tempo di avvio e di raccordo con le BCC del Gruppo.

La clientela delle nostre banche, poi, è particolarmente ricettiva e la CQS, oggi, complementa perfettamente i prestiti personali, soprattutto per i pensionati.

AG. La Cessione del Quinto ha vissuto una trasformazione reputazionale importante: quale accoglienza ha avuto presso le BCC?

LG. C’è un dato che sintetizza perfettamente la reazione delle banche del Gruppo: su 115, solo una non si è convenzionata per la CQS. Che, a tre anni dal lancio, è un prodotto mainstream, libero da “retro pensieri”, che seleziona un mercato primario.

A questo contribuisce la forma tecnica “Tutto TAN” scelta da Pitagora, che garantisce trasparenza al cliente e, in caso di prepagamento o rinnovo, semplifica il calcolo del capitale residuo. Aggiungo che, in questi tre anni, non abbiamo avuto un singolo reclamo riferibile al prodotto.

C’è una peculiarità: i pensionati valgono circa il 70% di chi sceglie la CQS presso le nostre BCC, un dato più alto della media nazionale. D’altronde, questo prodotto permette di servire clienti fino a 85 anni, spesso per sostenere i progetti dei loro figli o nipoti.

AG. A questo proposito: avete dei dati sulle finalità per cui i privati richiedono finanziamenti presso le BCC del Gruppo?

LG. Dalle dichiarazioni dei clienti durante le indagini di customer satisfaction emerge che in un caso su due si tratta di bisogno di liquidità a completamento del reddito, senza una progettualità specifica.

Sta crescendo, invece, la rilevanza di voci “progettuali”: la ristrutturazione edilizia, che riguarda circa il 20% delle richieste, le spese sanitarie, il 10%, e la mobilità, con circa la stessa percentuale.

Questi dati si riferiscono alla somma di Prestiti Personali e Cessione del Quinto e confermano il ruolo del credito al consumo nell’integrare la capacità di spesa delle famiglie, alla presa con salari fermi da 15 anni in termini di potere di acquisto reale. E infatti il livello di indebitamento delle famiglie (vs reddito disponibile) approssima il 60%, più contenuto della media europea, ma comunque in crescita.

AG. I dati ci dicono che sta crescendo il ruolo dei canali digitali nel veicolare credito alle famiglie. Come lavorate alla digitalizzazione dell’offerta?

LG. Il modello di servizio delle BCC si basa sul canale fisico e una presenza capillare sul territorio. Il digitale, però, ha contribuito moltissimo a rendere paperless l’intero processo di vendita, che ormai nel 98% dei casi si svolge interamente in digitale, firma compresa, in filiale.

Il digitale permette inoltre di rendere più veloci i processi. I tempi di elaborazione delle pratiche sono diminuiti del 44%.

La delibera avviene nella mezza giornata successiva al caricamento di una richiesta e la liquidazione entro 48 ore.

Grazie alla sofisticazione dei nostri algoritmi di accettazione, avvenuta nel 2023, abbiamo adottato la cosiddetta “accettazione automatica”, che riguarda circa il 20% delle pratiche liquidate, e che ha snellito ulteriormente i tempi.

AG. Ci sarà spazio anche per un’offerta puramente digitale?

LG. Da 6 anni sperimentiamo su questo fronte, con il prodotto Crediper, il prestito online, che si rivolge a chi non è cliente BCC.

Questa esperienza, che vale l’8% della nostra produzione (a mercato vale il 15% del mix e cresce di circa l’1,5% ogni anno), ci ha permesso di apprendere le dinamiche dell’online.

Nella seconda metà del 2024, quindi, la piattaforma prestiti online inizierà a essere messa a disposizione anche alle BCC del Gruppo.

Non è un disconoscimento del ruolo di banca di comunità, ma un modo di offrire un’alternativa a quei clienti che preferiscono un processo “self”.

Siamo in pilota su 4 banche e prevediamo di partire da fine anno con il roll out sulle altre BCC, che potranno posizionare questa offerta sia nel sito web della banca sia nell’home banking, dopo il login.

AG. Il credito al consumo, specie nello small ticket, si sta confrontando anche con il Buy Now Pay Later, uno strumento di pagamento che cresce di popolarità. State guardando in questa direzione?

LG. Nel mercato è in corso una ibridazione con gli strumenti di pagamento, in direzione della rateizzazione (installment) e del BNPL. A noi pertiene il primo ambito e nel 2025 è possibile una implementazione di un servizio di questo tipo.

Abbiamo interesse anche per il Buy Now Pay Later, complice la Direttiva sul Credito al Consumo, e qui il nostro primo possibile interlocutore sarà Numia (la ex BCC Pay, NdR), nel momento in cui disporremo del servizio.

Il BNPL è uno strumento in forte crescita e user friendly. Come operatore bancario e vigilato, dobbiamo valutarne la sostenibilità e osservo che i principali operatori del credito al consumo si stanno posizionando in questo ambito.

Rispetto al mondo fintech internazionale, come banca italiana abbiamo il vantaggio di conoscere i nostri clienti, grazie al basso churn sul nostro mercato, e di poter contare sul dato di qualità fornito dai credit bureau, che ci permettono di stimare la rischiosità del cliente, anche senza l’open banking.

Noi serviamo utenti bancarizzati e il BNPL potrebbe posizionarci in ticket di dimensioni oggi non servite dal finalizzato, da sempre la porta di accesso al credito al consumo.

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di luglio/agosto 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop

 

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