Il contributo unificato per il procedimento di sfratto va pagato per intero #finsubitoagevolazioni

Il contributo unificato dovuto a seguito di mutamento del rito ex articolo 667 c.p.c., nei procedimenti di sfratto, va pagato per intero senza dimezzamento. Lo chiarisce via Arenula con provvedimento dell’8 giugno emesso in risposta ai questi posti sul canale Filo Diretto dai dirigenti amministrativi dei tribunali di Sciacca e Udine.

Il quesito
In particolare, i dirigenti in questione chiedevano alcuni chiarimenti in merito al pagamento del contributo unificato da versare nel procedimento speciale di intimazione di licenza o sfratto, di cui agli articoli 657 e ss. c.p.c., laddove il giudice faccia luogo al mutamento di rito a fronte dell’opposizione dell’intimato.
Nello specifico, il dirigente del tribunale di Udine, chiedeva chiarimento “in merito alla debenza ed ammontare del contributo unificato relativo alla fase di merito, a cognizione piena, che segue il mutamento del rito”.

Fase sommaria procedimento sfratto finita locazione o per morosità
Il ministero, considerata la ricorrenza di quesiti di analogo contenuto e la particolare complessità della disciplina di riferimento, procede ad esaminare la casistica che può presentarsi in tali procedimenti speciali.
Nella fase sommaria, spiega anzitutto la direzione generale, è l’intimante a dover versare all’atto della costituzione in giudizio, un contributo unificato calcolato sul valore della domanda e dimezzato, in ragione di quanto previsto al comma 3 dell’articolo 13, del Dpr n. 115/2002.
L’intimato invece che si limiti a svolgere opposizione non è tenuto a versare alcun contributo unificato, salvo che lo stesso non proponga, contestualmente all’opposizione, domanda riconvenzionale o formuli istanza di autorizzazione alla chiamata di un terzo in causa.
In tal caso, l’intimato è tenuto a pagare un autonomo contributo unificato commisurato al valore della propria domanda, col diritto al dimezzamento. Analogo il ragionamento per il terzo che svolga intervento autonomo in fase sommaria.

Fase di merito procedimento sfratto finita locazione o per morosità
Nela fase di merito, a seguito di mutamento del rito ex articolo 667 c.p.c., invece, prosegue la direzione, si instaura un autonomo processo di cognizione ordinaria (v. da ultimo Cass. n. 5955/2023) per il quale dovrà essere versato un nuovo contributo unificato, per intero e senza dimezzamento, secondo i principi fissati dall’articolo 14, commi 1 e 3, del Dpr n. 115 del 2002.
Il presupposto per il pagamento del nuovo contributo unificato è la costituzione in giudizio delle parti, che si realizza con il deposito delle “memorie integrative”, entro il termine assegnato ex articolo 426 c.p.c.
Non ha alcun rilievo, quindi, ai fini del pagamento del contributo unificato, chiarisce ancora via Arenula, “la circostanza che il procedimento venga d’ufficio iscritto ex novo a ruolo, in forza del provvedimento di mutamento del rito del magistrato”.

Memorie integrative e pagamento contributo unificato
Il pagamento spetta all’attore (già intimante) che si costituisce nella fase di merito depositando la propria memoria e il contributo andrà pagato per intero e commisurato al valore della o delle domande svolte nella memoria integrativa (a prescindere dunque di quanto già pagato nella fase sommaria).
Anche il convenuto (già intimato) che, a sua volta, si costituisca in giudizio depositando la propria memoria integrativa, sarà tenuto a pagare un nuovo ed autonomo contributo unificato (a prescindere da quello eventualmente già pagato nella fase sommaria), sempre per intero e commisurato al valore della propria domanda, “nel caso in cui proponga domanda riconvenzionale ex novo, o coltivi la riconvenzionale già formulata in fase sommaria, se formuli (o coltivi) l’istanza di autorizzazione alla chiamata in causa del terzo”.
Ugualmente il terzo sarà tenuto a versare il contributo unificato calcolato sul valore della propria domanda, senza dimezzamento (a prescindere da quello eventualmente già pagato nella fase sommaria), “se svolga intervento autonomo o coltivi l’intervento già svolto in fase sommaria”.
Resta fermo, conclude il ministero, che “se nessuna delle parti deposita la propria memoria e non formalizza quindi la costituzione in giudizio, né compare a due udienze successive, il procedimento sarà dichiarato estinto (ex art. 309 c.p.c.) e nessuna procedura di recupero del contributo unificato dovrà essere attivata dall’ufficio”.