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La sede del Mediocredito Centrale a Roma

Mediocredito Centrale e Banca del Fucino: a Piacenza sono al centro dell’attenzione, dopo aver dato la disponibilità a finanziare il parcheggio interrato di piazza Cittadella sostenuto dall’Amministrazione Tarasconi. A costruire l’opera, come noto, sarà Piacenza Parcheggi-Gps. Le due società fanno capo al principe siciliano Filippo Lodetti Alliata, e sono concessionarie delle strisce blu nel capoluogo emiliano. In attesa di conoscere come sarà ripartito il finanziamento dell’opera tra Mediocredito Centrale e Banca del Fucino, quanto sappiamo di questi due istituti di credito coinvolti a Piacenza in un’operazione da 14,7 milioni di euro?

Cent’anni di storia

Partiamo da Banca del Fucino, che per prima ha dato la sua disponibilità a finanziare il parcheggio. Nata nel 1923, la storica banca dei principi Torlonia, dopo molte traversie, viene acquisita da Banca Igea nel 2019, grazie a un aumento di capitale di 200 milioni di euro e la cartolarizzazione di 310 milioni di crediti deteriorati. Una cessione che vede ancora aperta una guerra legale tra gli eredi Torlonia a cui però Banca Igea è del tutto estranea.

Successivamente, la Banca del Fucino è divenuta la leader del nuovo Gruppo Bancario Igea Banca. Oggi, come si legge nel sito dell’Istituto di credito, “controlla Fucino Finance, intermediario finanziario specializzato nei crediti al lavoro; Fucino Green, società non finanziaria leader in Italia negli investimenti nel settore delle energie rinnovabili; e Igea Digital Bank, che è stata tra le prime banche italiane specializzate in lending alle piccole e medie imprese”. Conta tra l’altro “39 sportelli e centri private, in particolare nelle tradizionali aree di elezione del Lazio, dell’Abruzzo, delle Marche e della Sicilia. Vanta inoltre una presenza significativa a Milano, a Padova e a Verona”.

Governance e soci

Presieduta da Mauro Masi e guidata dall’amministratore delegato Francesco Maiolini, la Banca del Fucino nel bilancio 2023 ha registrato un utile lordo di 20,27 milioni di euro e un utile netto di 17,13 milioni, in crescita rispetto al 2022. Gli impieghi sono saliti a circa 2,1 miliardi di euro (+14%) e la raccolta diretta ha superato i 3,6 miliardi di euro (+29% sul 2022).

I cinque soci principali di Banca del Fucino, elencati dall’Ansa, sono: Upz investment (che fa capo alla famiglia imprenditoriale aquilana Petricca) con l’8,71%; Sri Group (guidato da Giulio Gallazzi) con l’8,42%, Fondazione Enpam (7,69%); Fondazione Banca del Monte di Lombardia (5,87%); Txt e-solutions (5,73%). Di recente sono entrati nel capitale la Cassa Ragionieri e Periti Commerciali, che ha versato 5,99 milioni, e la Vm 2006, che fa capo alla famiglia Caltagirone e ha versato 3 milioni.

La Banca di Stato

Veniamo a Mediocredito Centrale, determinante per garantire la sospirata bancabilità del parcheggio di piazza Cittadella. Un colpo di scena a Piacenza per due motivi: il primo è che si tratta di una banca pubblica. Infatti è controllata al 100% da Invitalia, società del ministero dell’Economia e delle Finanze. Il secondo è che quest’arrivo all’ultimo minuto è stato accompagnato da una ridda di voci che avrebbero attribuito l’approdo del Mediocredito Centrale all’interessamento dell’onorevole del Pd Paola De Micheli, ex ministro delle Infrastrutture e consigliere comunale di maggioranza, che ieri in Aula a palazzo Mercanti ha smentito con forza questa ricostruzione.

Mediocredito Centrale nasce nel 1952 come ente di diritto pubblico per l’erogazione del credito a medio-lungo termine e delle agevolazioni pubbliche alle piccole e medie imprese. Diventa una Spa nel 1994, e si occupa di prestiti nei settori del project ed export finacing e della finanza d’impresa. nel 2007, con l’integrazione di Capitalia e Unicredit entra nel nuovo gruppo bancario. Ceduto a Poste Italiane nel 2011, sei anni dopo, nel 2017, viene acquistato da Invitalia.

Da Mattarella a Minotti

Da allora, grazie alla svolta impressa dall’amministratore delegato del Mediocredito centrale Bernardo Mattarella, nipote del presidente della Repubblica e dal 2022 amministratore delegato di Invitalia, la banca pubblica inanella una corposa crescita. Nel 2021 diventa leader del Gruppo Mediocredito Centrale, che oggi comprende la Banca del Mezzogiorno (BdM) e Cassa di Risparmio di Orvieto.

Attualmente il Mediocredito Centrale è presieduto da Ferruccio Ferranti e guidato dall’amministratore delegato Francesco Minotti. Nel 2023 il bilancio ha fatto registrare un utile netto consolidato di 46,8 milioni (+24% rispetto al 2022). In crescita il margine di interesse, salito a 285 milioni (+17%), mentre il margine di intermediazione è stato pari a 457 milioni (+3,9%). Completano il quadro un totale attivo di 14,8 miliardi, i crediti verso la clientela a 9,7 miliardi e una raccolta diretta di 10,9 miliardi di euro.

La nuova mission

“In questi anni Mediocredito Centrale ha svolto un ruolo fondamentale di supporto all’economia attraverso la gestione del Fondo Centrale di Garanzia, con oltre 200 miliardi di finanziamenti garantiti al 31 dicembre scorso”, ha spiegato Minotti in una recente intervista a Forbes. “Da banca specializzata di secondo livello si è trasformata in un gruppo bancario universale al servizio del Mezzogiorno, grazie all’acquisto di Popolare di Bari, oggi BdM Banca. Ci attende un intenso lavoro, nella consapevolezza che quanto più riusciamo a sviluppare l’economia dei territori in cui operiamo, tanto più contribuiamo a rafforzare il nostro Paese”.

Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

 

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