Effettua una nuova ricerca

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
Agevolazioni
Post dalla rete
Vendita Immobili
Zes agevolazioni
   


Conferimento dell’incarico; attività del mediatore e conclusione dell’affare; diritto alla provvigione; inadempimento grave a carico del mediatore; annullamento del contratto di mediazione; mancata conclusione dell’affare.

Stipulazione di un contratto preliminare

Nel

contratto di mediazione, il diritto alla provvigione di cui all’art. 1755 c.c. sorge nel momento in cui può ritenersi intervenuta la conclusione di un affare, ossia quando fra le parti messe in contatto dal mediatore si sia costituito un vincolo giuridico che abiliti ciascuna ad agire per l’esecuzione (o risoluzione) del contratto stesso; ne consegue che la provvigione spetta al mediatore anche quando sia intervenuto per consentire la stipula tra le parti di un contratto preliminare di vendita di un immobile privo della concessione edificatoria e non regolarizzabile urbanisticamente, posto che la sanzione di nullità prevista dall’art. 40 della legge n. 47 del 1985 si applica ai soli atti di trasferimento comportanti effetti reali e non a quelli con efficacia obbligatoria.

Cassazione civile sez. II, 22/06/2022, n.20132

Conclusione dell’affare

L’istituto della mediazione, di cui all’art. 1754 c.c., non è qualificabile come un prototipo negoziale bensì come una fattispecie a formazione progressiva

nella quale parte degli effetti derivano dalla messa ni relazione tra gli intermediari, mentre il diritto di provvigione deriva ed ha origine dalla conclusione dell’affare.

Tribunale Napoli sez. XI, 23/05/2022, n.5102

Nullità del contratto

L’eccezione di nullità del contratto di mediazione per mancanza di iscrizione del mediatore nel ruolo previsto dalla l.n. 39 del 1989, costituisce un’eccezione in senso lato, afferendo a questione rilevabile d’ufficio dal giudice, e, pertanto, non è soggetta, in grado di appello, alle preclusioni di cui all’art. 345 c.p.c. ed al divieto dello “ius novorum” sancito dalla stessa norma.

Cassazione civile sez. II, 11/05/2022, n.14971

Provvigione al mediatore: prescinde dalla stipula del contratto definitivo?

Nel contratto di mediazione il diritto alla provvigione si configura in capo al mediatore nel momento in cui sorge un valido vincolo giuridico tra le parti, quale può essere il contratto preliminare di compravendita, idoneo a far maturare il diritto per l’attività di mediazione svolta, indipendentemente dal fatto che non abbia fatto seguito la stipulazione del definitivo.

Tribunale Bari sez. II, 12/04/2022, n.1384

Penale più alta della provvigione

Nel contratto di mediazione immobiliare la clausola con la quale le parti stabiliscano il ristoro di un ‘mancato guadagno’ nell’ipotesi di mancata conclusione dell’affare a causa della revoca della proposta o del rifiuto del promissario acquirente di stipulare il contratto preliminare in misura superiore alla provvigione del mediatore assolve non ad una funzione riparatoria, bensì sanzionatoria e, come tale, deve ritenersi vessatoria, ai sensi e per gli effetti dell’art. 33, co. 2, lett. f) d.lgs. 206/2005, a mente del quale si presumono vessatorie fino a prova contraria le clausole che hanno per oggetto o per effetto di imporre al consumatore, in caso di inadempimento o di ritardo nell’adempimento, il pagamento di una somma di denaro a titolo di risarcimento, clausola penale o altro titolo equivalente d’importo manifestamente eccessivo.

Tribunale Busto Arsizio sez. III, 15/03/2022, n.373

Caratteristiche della figura del mediatore

L’elemento essenziale del contratto di mediazione è costituito dalla volontà del soggetto di porre in essere l’attività mediatrice, non occorrendo un incarico esplicito ed un esplicito consenso, bastando che la parte, anche per facta concludentia, abbia accettato l’attività di interposizione del mediatore, anche indipendentemente dal preventivo accordo delle parti sulla persona da nominare; il

carattere essenziale della figura giuridica del mediatore è la sua imparzialità, intesa come assenza di ogni vincolo di mandato, di prestazione d’opera, di preposizione institoria e di qualsiasi altro rapporto che renda riferibile al dominus l’attività dell’intermediario.

Tribunale Savona sez. I, 29/09/2021, n.717

Il mancato conferimento dell’incarico al mediatore immobiliare

Ai fini della configurabilità del rapporto di mediazione non è necessaria l’esistenza di un preventivo conferimento di incarico per la ricerca di un acquirente o di un venditore, ma è sufficiente che la parte abbia accettato l’attività del mediatore avvantaggiandosene. Il rapporto di mediazione, inteso come interposizione neutrale tra due o più persone per agevolare la conclusione di un determinato affare, non postula, infatti, necessariamente un preventivo accordo delle parti sulla persona del mediatore, ma è configurabile pure in relazione ad una materiale attività intermediatrice che i contraenti accettano anche soltanto tacitamente, utilizzandone i risultati ai fini della stipula del contratto: sicché, ove il rapporto di mediazione sia sorto per incarico di una delle parti, ma abbia avuto poi l’acquiescenza dell’altra, quest’ultima resta del pari vincolata verso il

mediatore (cassata la decisione che aveva escluso il diritto dell’agente alla provvigione sul mero rilievo che la proprietaria dell’immobile non avesse conferito il relativo incarico).

Cassazione civile sez. II, 12/03/2021, n.7029

Le fasi della trattativa

Il diritto del mediatore alla provvigione sorge tutte le volte in cui la conclusione dell’affare sia in rapporto causale con l’attività intermediatrice, non occorrendo un nesso eziologico diretto ed esclusivo tra l’attività del mediatore e la conclusione dell’affare, poiché è sufficiente che il mediatore – pur in assenza di un suo intervento in tutte le fasi della trattativa ed anche in presenza di un processo di formazione della volontà delle parti complesso ed articolato nel tempo – abbia messo in relazione le stesse, sì da realizzare l’antecedente indispensabile per pervenire alla conclusione del contratto, secondo i principi della causalità adeguata.

Tribunale Pisa, 28/12/2020, n.1172

Quando non matura il diritto alla provvigione?

Il mediatore ha diritto alla provvigione quando tra le parti poste in relazione dal mediatore medesimo, si sia costituito un vincolo giuridico che abiliti ciascuna di esse ad agire per l’esecuzione specifica nelle forme di cui all’art. 2932 c.c., ovvero per il

risarcimento del danno derivante dalla mancata conclusione del negozio programmato.

Qualora invece tra le parti non sia stato concluso un vero e proprio affare in senso economico -giuridico, ma si sia soltanto costituito un vincolo idoneo a regolare le successive fasi dell’affare (come nel caso in cui sia stato stipulato un patto di opzione, idoneo a vincolare una parte soltanto ovvero un cd. “preliminare di preliminare”, costituente un contratto ad effetti esclusivamente obbligatori non assistito dall’esecuzione in forma specifica in caso di inadempimento che, pur essendo di per sé stesso valido ed efficace e non nullo per difetto di causa) va invece escluso il diritto alla provvigione.

Tribunale Pisa, 01/12/2020, n.1085

Clausole vessatorie nel contratto di mediazione

Il patto con cui si prevede il diritto del mediatore ad un compenso anche in caso di mancata conclusione dell’affare è ammissibile e va collegato ad un fatto diverso dal diritto alla provvigione, che può essere l’avere svolto per un certo periodo di tempo una concreta attività nella ricerca di terzi interessati all’affare e avere raggiunto il risultato in un certo termine o anche non esservi pervenuto, se prima della scadenza la parte abbia ritirato l’incarico o ne abbia comportato l’estinzione per la vendita diretta dell’immobile, in violazione del mandato e del patto di esclusiva. In caso contrario, quando il compenso sia fissato in misura indipendente dal tempo per il quale l’attività del mediatore si è protratta prima del rifiuto del proponente, la clausola determina un significativo squilibrio delle contrapposte prestazioni sul presupposto che la valutazione della vessatorietà non deve riguardare l’oggetto del contratto e l’adeguatezza del corrispettivo di detti servizi purché tali elementi siano individuati in modo chiaro e comprensibile.

Tribunale Civitavecchia, 25/09/2020, n.812

Diritto alla provvigione anche in caso di recesso

La clausola che attribuisca al mediatore il diritto alla provvigione anche in caso di recesso da parte del venditore può presumersi vessatoria quando il compenso non trova giustificazione nella prestazione svolta dal mediatore. È compito del giudice di merito valutare se una qualche attività sia stata svolta dal mediatore attraverso le attività propedeutiche e necessarie per la ricerca di soggetti interessati all’acquisto del bene.

Cassazione civile sez. II, 18/09/2020, n.19565

In cosa consiste l’attività del mediatore?

In tema di mediazione il diritto del mediatore alla provvigione sorge tutte le volte in cui la conclusione dell’affare sia in rapporto causale con l’attività intermediatrice, pur non richiedendosi che, tra l’attività del mediatore, e la conclusione dell’affare, sussista un nesso eziologico diretto ed esclusivo, ed essendo, viceversa, sufficiente che, anche in presenza di un processo di formazione della volontà delle parti complesso ed articolato nel tempo, la “messa in relazione” delle stesse costituisca l’antecedente indispensabile per pervenire, attraverso fasi e vicende successive, alla conclusione del contratto.

Ne consegue che la prestazione del mediatore ben può esaurirsi nel ritrovamento e nell’indicazione di uno dei contraenti, indipendentemente dal suo intervento nelle varie fasi delle trattative sino alla stipula del negozio, sempre, che la prestazione stessa possa legittimamente ritenersi conseguenza prossima o remota della sua opera, tale, cioè, che, senza di essa, il negozio stesso non sarebbe stato concluso, secondo i principi della causalità adeguata.

Tribunale Messina sez. II, 03/08/2020, n.1223

Contratto di mediazione: cos’è?

Nel contratto di mediazione, il diritto alla provvigione di cui all’art. 1755 c.c. sorge nel momento in cui può ritenersi intervenuta la conclusione di un affare, ossia quando fra le parti messe in contatto dal mediatore si sia costituito un vincolo giuridico che abiliti ciascuna ad agire per l’esecuzione (o risoluzione) del contratto stesso.

(Nel caso di specie , con la formulazione e l’accettazione della proposta di acquisto, le parti si impegnavano alla stipula del preliminare e del definitivo di compravendita, entro determinati tempi, sicché la instaurazione tra gli stessi di un vincolo giuridico legittimante la richiesta di compenso da parte dell’attrice).

Tribunale Arezzo, 05/12/2017, n.1387

Compenso del mediatore

L’espressione «il compenso non sarà dovuto in caso di mancata vendita», contenuta in un contratto di mediazione immobiliare, deve essere interpretata secondo i principi di buona fede e correttezza, intesi quale impegno ed obbligo di solidarietà che impone alle parti di tenere comportamenti idonei a preservare gli interessi dell’altra parte; sicché la mancata vendita deve essere intesa quale mancata conclusione dell’affare.

Cassazione civile sez. VI, 18/09/2017, n.21575

Mediatore: cosa deve comunicare?

E’ sussistente un inadempimento grave a carico del mediatore, in funzione della mancata comunicazione al potenziale acquirente di un atto di fondamentale importanza quale l’atto di donazione, in funzione dell’obbligo nascente dal contratto di mediazione di comunicare ai sensi dell’art. 1759 e 1176 c.c. alle parti le circostanze note o che avrebbero dovuto conoscere con l’uso dell’ordinaria diligenza anche in ordine alla convenienza e sicurezza dell’affare. L’art. 1759 c.c. affida al mediatore il compito di “comunicare” alle parti le circostanze “note”, ovvero quelle di cui sia a conoscenza, senza alcun obbligo di indagare per apprendere circostanze diverse da quelle conosciute.

Corte appello Catanzaro sez. III, 20/02/2017, n.264

Mediazione: diritto alla provvigione sulla vendita

Il mediatore ha diritto alla provvigione anche se la vendita viene conclusa direttamente dal venditore, dopo la disdetta del contratto di mediazione, all’acquirente che ha visionato l’immobile per il tramite dell’agenzia immobiliare prima della scadenza del contratto.

Tribunale Roma sez. X, 02/12/2016, n.22466

Condizioni per la spettanza della provvigione

Nel contratto di mediazione, il mediatore deve porre in essere un’attività finalizzata a mettere in contatto le parti, al fine di far loro concludere un contratto e, solo se il contratto viene concluso grazie all’opera del mediatore, questi può esigere un compenso. Tra il contratto stipulato e l’attività di mediazione deve sussistere un nesso causale, seppur minimo, come la semplice indicazione dell’altro contraente.

Tribunale Modena sez. I, 19/01/2016, n.107

Mediazione: rassicurazioni date dall’agente immobiliare

Non può essere accolta la domanda attorea con la quale si chiede l’

annullamento del contratto di mediazione volto all’acquisto di un appartamento – e conseguente condanna alla restituzione della somma versata a titolo di provvigione ed al risarcimento dei danni patiti – motivata dal fatto che nonostante le rassicurazioni più volte date dall’agenzia di mediazione – sia stato costruito un autoparco non ricoperto da uno spazio verde, in quanto lo stesso non incide in maniera rilevante sulla godibilità del bene acquistato in ogni casi in una zona già di per sé popolata e trafficata della città.

Tribunale Roma sez. X, 01/12/2016, n.22413

Rapporto mediatorio e diritto al compenso

Da un medesimo rapporto mediatorio – sia esso nascente da un contratto di mediazione proprio, in cui il mediatore si ponga in posizione di terzietà tra le parti, sia da un contratto di mandato (mediazione impropria) – non può che nascere il diritto a un solo compenso.

Nella disciplina della mediazione propria tale principio è espresso dall’articolo 1758 del Cc che ripartisce per quote la provvigione dovuta in caso l’affare sia concluso per l’intervento di più mediatori. Residua, peraltro, un’ipotesi in cui può coesistere un diritto alla provvigione – in dipendenza dell’espletamento fattivo e con esito positivo di una intermediazione – e, per lo stesso affare, un diritto a percepire una somma comunque parametrata al valore della cessione oggetto di mandato.

È l’ipotesi in cui nel negozio di conferimento dell’incarico (mediatorio o di mandato) sia espressamente pattuito di porre a carico del cliente – non accettante una proposta conforme alle istruzioni date – una penale corrispondente alla provvigione o comunque a essa proporzionata.

Cassazione civile sez. II, 27/10/2016, n.21758

Mediazione: conclusione di un affare

Nel contratto di mediazione, il diritto alla provvigione di cui all’art. 1755 c.c. sorge nel momento in cui può ritenersi intervenuta la conclusione di un affare, ossia quando fra le parti messe in contatto dal mediatore si sia costituito un vincolo giuridico che abiliti ciascuna ad agire per l’esecuzione (o risoluzione) del contratto stesso; il mediatore ha diritto al pagamento della provvigione in tutti i casi in cui le parti, per effetto del suo intervento, abbiano concluso un “affare”, a nulla rilevando che, successivamente, le parti stesse decidano concordemente di modificare i termini nell’accordo o di sottoporre lo stesso a condizione sospensiva.

Tribunale Livorno, 03/10/2016, n.1193

Mediazione: le proposte

Dall’esame della documentazione prodotta non risulta alcun contratto di mediazione, né autorizzazione rilasciata, Né le proposte di acquisto tra le parti contraenti la permuta consentono di poter desumere l’esistenza di un’attività di mediazione svolta dalla società, laddove tali proposte sono redatte su fogli provenienti dalle parti contraenti, in alcun modo riconducibile alla società attrice.

Normalmente, invece, le proposte, in presenza di un incarico di mediazione, sono redatte su moduli degli stessi intermediari. Dunque, non risulta acquisita alcuna prova dell’esistenza dell’incarico di mediazione.

Tribunale Salerno sez. II, 24/02/2016, n.858

Mediatore: come può adempiere il suo compito?

In tema di diritto o meno alla provvigione da parte del mediatore, ai fini della riconduzione della conclusione dell’affare a fatto del mediatore, quest’ultimo potrà assolvere il suo compito sia secondo il modello della “mediazione di contratto” (favorendo cioè l’utile contatto tra le parti) sia attraverso fattispecie mediatizie che non presuppongono un formale accordo tra le parti e si caratterizzano per la loro atipicità negoziale, sì da doversi ritenere non esaustivo il sintagma “contratto di mediazione”.

Tribunale Cassino, 02/02/2016, n.147

Mediazione: il consenso per la conclusione del contratto

Il consenso necessario per ritenere concluso il contratto di mediazione ove non sia frutto di uno specifico incarico conferito, può essere manifestato validamente anche per facta concludentia come quando la parte si avvalga consapevolmente dell’opera del mediatore ai fini della conclusione dell’affare, tenuto conto che presupposto essenziale del diritto alla percezione della provvigione non è il conferimento espresso dell’incarico quanto piuttosto la circostanza che il mediatore abbia di fatto svolto un’attività utile per la conclusione dell’affare, che di tale attività le parti fossero consapevoli e che da essa abbiano tratto vantaggio.

Corte appello Ancona, 28/11/2014, n.979

Mancato consenso alla vendita dei comproprietari

Qualora il contratto di mediazione preveda, da un lato, che il compenso deve essere corrisposto alla stipula del compromesso e, dall’altro, che il mandante si impegna a ottenere il consenso degli altri comproprietari del bene per il perfezionamento della vendita, e – concluso il preliminare – sia mancato il consenso alla vendita da parte dei comproprietari, il mediatore ha titolo per richiedere il pagamento della provvigione, ma non può pretendere la penale – prevista nello stesso contratto – per la revoca dell’incarico prima della scadenza del mandato o di rinuncia a vendere alle condizioni pattuite.

Cassazione civile sez. II, 02/01/2014, n.3

Sostieni laleggepertutti.it

Non dare per scontata la nostra esistenza. Se puoi accedere gratuitamente a queste informazioni è perché ci sono uomini, non macchine, che lavorano per te ogni giorno. Le recenti crisi hanno tuttavia affossato l’editoria online. Anche noi, con grossi sacrifici, portiamo avanti questo progetto per garantire a tutti un’informazione giuridica indipendente e trasparente. Ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di andare avanti e non chiudere come stanno facendo già numerosi siti. Se ci troverai domani online sarà anche merito tuo.
Diventa sostenitore clicca qui

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui