come gestirla e cosa offrire ai propri ospiti #finsubito

Considerando le varie normative regionali, gli obblighi HACCP e le regole del buon senso, quello della somministrazione di cibi e bevande nei b&b risulta essere un argomento ancora oggetto di discussione tra i gestori che operano in questo settore.

Per fare chiarezza, nei paragrafi successivi vedremo come bisogna gestire la prima colazione nei b&b e quale tipologia di prodotti è possibile offrire agli ospiti.

Prima colazione nei b&b: cosa offrire agli ospiti e come essere in regola con norme e leggi in materia

L’articolo 117 della Costituzione Italiana demanda alle regioni la facoltà di stabilire le norme nell’ambito del turismo. Ciò vuol dire che, a parte i riferimenti legislativi nazionali, ogni regione individua sia i requisiti per classificare le strutture ricettive del proprio territorio (inclusi i bed and breakfast) che le procedure da attuare per rispettarli.

La molteplicità e la non uniformità delle norme regionali hanno generato non poca confusione. Per questo motivo, le associazioni di categoria da tempo chiedono di fare chiarezza sulla somministrazione di alimenti e bevande nei b&b attraverso la creazione di un regolamento unico.

Stando alle ultime normative in materia (fino a qualche anno fa non era possibile somministrare prodotti fatti in casa, ma solo cibi confezionati), i gestori che vogliono offrire per la prima prodotti non confezionati devono rispettare gli obblighi previsti dal regolamento sull’igiene degli alimenti (Regolamento CE, n. 852 del 2004), mediante il conseguimento dell’attestato HACCP.

Ad ogni modo, per per evitare problematiche di natura legale e relative sanzioni, è consigliabile fare riferimento alla normativa locale e informarsi presso le opportune sedi regionali.

Quali sono i regolamenti regionali e le relative differenze sulla somministrazione di cibi e bevande nei b&b

Dato che in Italia la regolamentazione riguardo la somministrazione di cibi e bevande nei b&b è piuttosto frammentaria, ciascuna Regione adotta di conseguenza disposizioni differenti.

Proprio grazie alla possibilità di poter stabilire quale regolamento adottare a livello regionale, la Sardegna e la Puglia, per esempio, hanno scelto di seguire quanto dice la legge n. 27/2016.

Tale legge stabilisce che i b&b hanno l’obbligo di:

somministrazione, esclusivamente in uno degli spazi familiari condivisi come la cucina, il tinello o il salone, della prima colazione, preferendo prodotti tipici e tradizionali, meglio se biologici o contraddistinti da marchi di tutela e/o di qualità.

Questa norma, inoltre, sancisce che, durante la prima colazione, possono essere offerti cibi tipici della tradizione locale, come ad esempio torte o altri dolci tradizionali, “elaborati con l’attenzione domestica normalmente in uso nel nucleo familiare del gestore“. In questo caso, è fatto obbligo di comunicare gli ingredienti utilizzati durante la preparazione dei prodotti e chiedere informazioni agli ospiti su eventuali intolleranze o allergie verso determinati alimenti.

Sempre secondo la suddetta legge, i singoli Comuni e le Asl di competenza possono richiedere ai b&b il rispetto dei requisiti igienico-sanitari previsti e relativo attestato HACCP. Questa disposizione in particolare ha spinto alcuni gestori, sprovvisti delle necessarie autorizzazioni, a stipulare delle convenzioni con bar e pasticcerie posti nelle vicinanze (cosa che accade, per esempio, nei b&b abruzzesi). Questa “tendenza” ha generato dispute sulla gestione della prima colazione, in quanto dal punto di vista legislativo la colazione rappresenta un elemento identificativo dell’attività ricettiva, per questo il b&b, come dice il nome stesso, deve poter offrire ai propri ospiti il pernottamento e la prima colazione.

In generale, per quanto riguarda la gestione della prima colazione, alcune regioni (come Calabria, Marche, Friuli Venezia Giulia), seguono l’esempio di Sardegna e Puglia, invitando i gestori di b&b ad offrire prodotti tipici della tradizione (sia manipolati che non); mentre altre regioni preferiscono non dare indicazioni sulla manipolazione dei prodotti oppure invitano i gestori ad usare prevalentemente prodotti confezionati, tranne per per coloro che decidono di conseguire l’attestato HACCP e di rispettare gli obblighi previsti dal regolamento sull’igiene degli alimenti.

Idee su come organizzare la colazione nel b&b

Nella maggior parte dei casi, i turisti che scelgono di soggiornare in un b&b desiderano sentirsi a proprio agio come a casa, e quindi si aspettano di trovare le attenzioni che solitamente questi luoghi riservano agli ospiti, già a cominciare dalla colazione.

Un contesto gradevole e familiare e l’uso di prodotti tipici della zona, sono gli ingredienti vincenti per rendere il soggiorno dei propri ospiti indimenticabile. Bisogna dunque calibrare con cura questi aspetti per trasmettere ai clienti un messaggio concreto, che va oltre il semplice concetto di colazione.

Il primo aspetto da curare è di sicuro l’allestimento, in modo da creare un’atmosfera unica e ottenere un effetto scenografico. Accanto ai colori e alle tonalità (che variano in base ai gusti e all’immagine della struttura), fondamentale è anche la disposizione dei prodotti da mettere a tavola. Se la struttura possiede un giardino la migliore soluzione è quella di allestire un tavolo all’aperto e offrire la colazione a buffet.

Crostate di vari gusti, spremute, centrifugati, torte fatte in casa con prodotti genuini e freschi. Questi sono solo alcuni dei prodotti che è possibile offrire ai propri ospiti. Nel buffet della colazione, inoltre, non possono mancare anche i cibi e specialità tipiche della tradizione locale. Marmellate, miele, frutta fresca, dolci, arricchiscono la tavola con i loro profumi, rendendo il risveglio decisamente frizzante e gradevole.