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Immagine di jcomp su Freepik

Il testo dovrà essere convertito in Legge entro il 28 luglio 20204

Potrebbe cambiare ancora il testo della sanatoria edilizia contenuta nel DL n.69/2024 al momento al vaglio della Commissione Ambiente alla Camera. Nella notevole mole di emendamenti al Salva Casa, ben 517 in totale, alcuni sono stati segnalati mentre altri ritenuti inammissibili. Si dovrà attendere ancora qualche giorno per conoscere con esattezza quali proposte saranno accolte dalla Commissione per essere successivamente passare all’approvazione della Camera ed approdare infine al Senato, dove dovrà essere convertito in legge entro il 28 luglio 2024.

Ricordiamo che il DLn. 69/2024 meglio conosciuto come “Salva Casa”, mette mano al Testo Unico Edilizia modificando profondamente alcune disposizioni considerate ormai obsolete. Le modifiche riguarderanno in linea generale le casistiche delle attività in edilizia libera, con tutto il bagaglio relativo alle VePa ed ai sistemi oscuranti a protezione dal sole; lo stato legittimo degli immobili e la documentazione amministrativa necessaria; il cambio di destinazione d’uso anche tra categorie differenti; la sanatoria degli abusi commessi in parziale difformità dai permessi presentati; le tolleranze costruttive aumentando la percentuale al momento indicata nel TUE.

Le modifiche al Salva Casa: ecco le più probabili

Come già ricordato sono 517 le proposte emendamenti presentate sul DL Salva Casa, moltissime provenienti dalla maggioranza e, di conseguenza, di probabile successo.

Vediamo una panoramica delle proposte segnalate e con la maggior possibilità di passare allo step successivo.

Edilizia Libera 

Si aggiunge tra le voci che andranno a modificare il TUE un comma dedicato al recupero dei sottotetti, ampliando il regime di applicazione anche nel caso di non rispetto delle distanze minime con gli altri edifici. 

Anche le pompe di calore aria-aria trovano posto tra gli emendamenti al Salva Casa. Nella modifica richiesta da Forza Italia si propone di aumentare a 40 kw la potenza utile delle Pompe di calore installabili in edilizia libera. 

Si allarga inoltre il regime di edilizia libera per le VePa, vetrate panoramiche amovibili, e le pergotende che potrebbero essere installate senza permesso anche nelle tettoie e pensiline a servizio pertinenziale degli edifici rientranti nell’edificio.

Potrebbero inoltre essere ammesse all’edilizia libera le finestre per tetti aggiunte a quelle esistenti e le pergole coperte da elementi vetrati.

Stato legittimo

Tra gli emendamenti al Salva Casa, potrebbe avere una grande ripercussione la richiesta di legittimare il diritto del proprietario che ha eseguito i lavori commettendo delle irregolarità rispetto al progetto originale, nel caso in cui l’amministrazione non abbia contestato l’intervento, il famoso silenzio-assenso. Sempre in tema di stato legittimo, gli immobili costruiti prima del 1977 in parziale difformità del titolo edilizio, non costituiranno una violazione basandosi sul solo certificato di abitabilità rilasciato a seguito della costruzione o in seguito a eventuali modifiche successive.

Sempre in merito agli immobili ante 77 si ipotizza di poter certificare lo stato legittimo grazie anche alle planimetrie catastali di primo impianto.

Cambio destinazione d’uso 

E’ la maggioranza a chiedere una ulteriore semplificazione nel cambio di destinazione d’uso con o senza opere di un immobile tra categorie funzionali diverse e nel caso specifico tra residenziale, turistico, produttiva, commerciale nelle zone del centro storico e residenziali d’espansione. Qui l’opposizione mette invece un freno sollecitando l’esigenza di paletti che limitano il passaggio dalle locazioni di durata alle locazioni turistiche brevi; un tema estremamente attuale che si allinea al problema della carenza di alloggi residenziali convertiti in strutture ricettivo turistiche.

Tolleranze costruttive

Tra le ipotesi inserite negli emendamenti al Salva Casa si immagina di aumentare la percentuale delle tolleranze costruttive fino al 6% per i mini appartamenti sotto i 60 mq. Ma la maggioranza punta ancora più in alto con una percentuale di tolleranza del 10% da applicare agli immobili costruiti prima del 1985 in difformità rispetto al progetto originale. 

Ipotizzata anche l’eliminazione della data del 24 maggio 2024, rendendo di fatto la sanatoria edilizia applicabile anche in futuro e non solo sulle difformità passate.

Conformità edilizia

Gli immobili costruiti prima del 1977 in parziale difformità potrebbero non essere demoliti, ma sanabili grazie ad una scia in sanatoria che permetta di ottenere l’agibilità dopo il pagamento di una multa o di un doppio contributo di costruzione. 

Fratelli d’Italia propone di includere oltre alle parziali difformità, anche quelle totali o con variazioni essenziali realizzate in assenza di permesso di costruire. In questo caso si potrà presentare un nuovo permesso di costruire in sanatoria a condizione che l’intervento sia però conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della presentazione della domanda a condizione che non sia stata modificata nell’ultimo triennio. Un emendamento della Lega propone poi di rilasciare la conformità del progetto anche nel caso di mini appartamenti con altezze minime inferiori ai 2,7 metri fino al limite di 2,4 metri; per alloggi per una persona con superficie minima di 20 mq o per due persone di 28mq, Queste proposte sono state giustificate in ottica di rigenerazione urbana, nel tentativo di aumentare il numero di alloggi a disposizione nelle città.

Puoi trovare QUI il pacchetto completo di emendamenti al Salva casa

 

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