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Pubblicati in questi giorni interventi da parte di alcune regioni per sostenere le filiere agro-zootecniche locali. Dal sostegno all’acquisto di riproduttori in Sardegna, al saldo della campagna 2023 e dei pagamenti relativi al PSP in Calabria, per arrivare ai nuovi emendamenti proposti dall’Emilia Romagna per ottenere sostegni per chi ha subito i danni da calamità naturali e mettere in atto restrizioni per evitare che i terreni agricoli siano utilizzati per il fotovoltaico a terra. Di seguito i dettagli per singola area geografica.

Regione Sardegna: interventi a sostegno dei Consorzi di bonifica e degli allevatori

Miglioramento della funzionalità dei Consorzi di Bonifica e supporto agli allevatori, singoli o riuniti in associazioni, è il contenuto delle ultime delibere approvate dalla Giunta su proposta dell’assessore dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, Gian Franco Satta. Nello specifico si tratta – per la prima volta in assoluto – dell’erogazione del 100% dei contributi ai Consorzi di Bonifica nell’esercizio 2024. Uno stanziamento di 32milioni di euro, oneri a totale carico pubblico, con lo scopo principale di finanziare gli interventi di manutenzione degli impianti di bonifica e coprire i costi di funzionamento degli stessi, oltre a contribuire alle spese per l’energia elettrica sostenute dagli stessi nelle annualità 2023 e 2024. Gli allevatori ovini o bovini, singoli o riuniti in associazioni – regolarmente iscritti nel registro delle imprese della Camera di Commercio, Industria e Artigianato e all’Anagrafe regionale delle imprese agricole – possono accedere agli aiuti. La soglia minima degli aiuti agli allevatori ovini che intendono acquistare soggetti maschi riproduttori ovini (razza nera di Arbus e pecora di razza sarda) è di 20 capi femmine (nera di Arbus) e di 40 capi femmine (razza sarda). L’importo del contributo è pari al 40% della spesa ammissibile e arriva al 50% per i giovani agricoltori e beneficiari i cui allevamenti siano localizzati nelle zone montane e svantaggiate. Per i giovani agricoltori che acquistano da allevamenti sardi il contributo è elevato al 75%. Invece, per gli aiuti agli allevatori bovini che intendono acquistare soggetti riproduttori bovini maschi e femmine – età non superiore ai 5 anni -, la scelta deve ricadere sulle razze Charolaise, Limousine, Piemontese, Chianina, Marchigiana, Pezzata rossa (linea carne), Sarda, Sardo-Modicana, Sardo-Bruna, Blonde D’Aquitaine, Aberdeen-Angus. La soglia minima per accedere agli aiuti è di 5 UBA (Unità di Bestiame Adulto) calcolati sui capi bovini di qualunque categoria. Non sarà applicata nessuna soglia per i giovani agricoltori che si insediano in qualità di unico capo azienda, assumendo per la prima volta la responsabilità civile e fiscale della gestione aziendale. Per i giovani agricoltori che acquistano da allevamenti sardi si arriva al 75% del contributo. Sarà compito di Laore Sardegna, l’Agenzia Regionale per l’attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale, predisporre i bandi ed erogare gli aiuti sino a concorrenza della capienza per ciascuna annualità contabile. Per approfondimenti cliccare QUI!

Regione Calabria: in pagamento circa 40 milioni di euro per le aziende agricole

La notizia è stata divulgata in questi giorni dall’assessorato regionale all’agricoltura, specificando che un importo di oltre 12 milioni di euro è già stato autorizzato per il pagamento del saldo dei contributi della campagna 2023 della Domanda Unica, pari al 100% del premio per il regime di base (titoli) e al 100% degli aiuti accoppiati ed ecoschemi. Già programmati, inoltre, i pagamenti relativi al PSP a sostegno di ulteriori misure, entrambe rientranti nella programmazione 2023/2027: all’Agricoltura biologica (SRA 29) saranno destinati circa 19 milioni e all’Agricoltura integrata (SRA 01) altri 4 milioni di euro. A brevissimo anche il pagamento di 3.757.281,84 di euro, legato ai contributi sulla programmazione PSR 2014/2022 che saranno distribuiti a 98 beneficiari, di cui settantacinque giovani imprenditori (misure 4.2.1 E 61.1.). Fra le misure interessate figurano quelle relative agli “Investimenti in aziende agricole in cui si insedia un giovane agricoltore”, gli “Investimenti in infrastrutture”, il “Sostegno allo sviluppo locale Leader” e gli “Investimenti nella trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli”. Per ulteriori informazioni cliccare QUI!

Regione Emilia-Romagna: quattro proposte al Mipaf per sostenere le filiere agricole e agroalimentari

L’assessorato all’Agricoltura della Regione ha inviato al Governo quattro proposte di emendamento al decreto legge 63/2024 che contiene numerose misure per tutelare e rilanciare il settore primario dell’economia. Pubblicato in Gazzetta ufficiale, il provvedimento dovrà essere confermato ed eventualmente integrato in sede di conversione in legge in Parlamento. Gli emendamenti proposti vanno dai ristori per le perdite produttive a seguito delle frane causate dall’alluvione del 2023, alle misure di contrasto alla Peste suina africana, agli indennizzi al sistema frutticolo per i danni causati dalle gelate del 2023, fino al contenimento dei pannelli fotovoltaici a terra con la proposta di modifica del decreto legislativo 199/2021 sull’energia da fonti rinnovabili. Si chiede, ad esempio, che possano rientrare negli strumenti di risarcimento anche gli interventi per i danni causati dalle frane o che hanno ricevuto indennizzi parziali, e che possano usufruire di indennizzi le imprese agricole che l’anno scorso hanno subito perdite produttive a causa delle gelate tardive e di altri eventi climatici avversi, e che non hanno beneficiato di risarcimenti da polizze assicurative o fondi mutualistici. Altra importante proposta è quella che chiede restrizioni sull’uso dei terreni agricoli per la posa dei pannelli fotovoltaici con la modifica del decreto legislativo 199 del 2021 sulle rinnovabili. È preferibile, scrive l’assessorato, sfruttare aree dismesse e non terreni agricoli utilizzati per la produzione alimentare. In particolare, l’emendamento richiede l’eliminazione dell’opportunità di posare impianti fino a 500 metri dalle autostrade e a 300 metri dalle aree produttive industriali, artigianali e commerciali. Se consideriamo lungo l’autostrada A1 e le altre autostrade, così come nei pressi delle zone industriali, commerciali e artigianali potenzialmente disponibili per ospitare il 100% di fotovoltaico tradizionale a terra, l’attuale dispositivo permetterebbe la posa su centinaia di migliaia di ettari di terreno fertile, danneggiando le coltivazioni agricole del territorio e i prodotti a indicazione geografica Dop e Igp.

 

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