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  • I cittadini di etĂ  compresa tra i 18 e i 40 anni possono costituire un’impresa agricola giovanile rispettando determinate condizioni e requisiti.
  • Per accedere alle agevolazioni statali non basta il requisito anagrafico, ma occorre anche possedere delle qualifiche e competenze professionali.
  • Le imprese giovanili agricole possono accedere a incentivi e agevolazioni nazionali per ottenere contributi a fondo perduto e sostegni statali. Ismea recentemente tramite la Banca Nazionale delle Terre Agricole ha messo all’asta 11.000 ettari di terreni agricoli, con condizioni di accesso agevolate per i giovani.

Con il nuovo piano strategico della Pac 2023-2027 cambiano i requisiti per essere definiti “giovani imprenditori agricoli“: secondo la normativa recentemente approvata, per accedere alle agevolazioni statali non basta avere meno di 40 anni di età e svolgere una determinata tipologia di attività, ma occorre anche essere in possesso di determinate qualifiche agricole e competenze professionali.

In questo modo l’attività può rientrare nella cosiddetta “impresa agricola giovanile”. Questo è quanto previsto dalla legge n. 36 del 15 marzo 20241, che punta ad aumentare il numero di imprese agricole gestite dai giovani per favorire il ricambio generazionale in Italia.

Recentemente inoltre Ismea, tramite la Banca Nazionale delle Terre Agricole ha proposto all’asta 11.000 ettari di terreni con finalità di coltivazione, con accesso garantito con mutui agevolati per i giovani imprenditori.

Cos’è l’impresa agricola giovanile: la definizione

Con i termini “impresa giovanile agricola” e “giovane imprenditore agricolo” si fa riferimento alle imprese o ai singoli imprenditori che esercitano esclusivamente attività agricola (secondo l’articolo 2135 del Codice Civile) e che hanno un’età compresa tra i 18 e i 40 anni.

Nel dettaglio, devono rientrare nel range di etĂ :

  • l’imprenditore agricolo titolare di un’impresa individuale;
  • almeno la metĂ  dei soci per le societĂ  di persone e di societĂ  cooperative;
  • gli imprenditori agricoli che abbiano sottoscritto almeno la metĂ  del capitale sociale nel caso di societĂ  di capitali.

Queste definizioni riprendono due disposizioni normative europee inserite nel regolamento Ue n. 1305/2013, secondo il quale la figura del “giovane agricoltore” deve soddisfare alcuni requisiti:

  • avere un’etĂ  massima compresa tra i 35 e i 40 anni;
  • soddisfare le condizioni per essere “capo” dell’azienda;
  • soddisfare i requisiti di formazione o le competenze richiesti.

Ricordiamo anche che, ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile, è considerato imprenditore agricolo colui che esercita coltivazione del fondo, selvicoltura o allevamento di animali e attività connesse.

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Impresa agricola giovanile: requisiti e condizioni

Ciascuno Stato membro dell’Unione ha poi definito i requisiti e le condizioni che un giovane agricoltore deve rispettare per essere definito tale e per poter accedere, di conseguenza, agli incentivi agricoli nazionali.

A tal fine, il piano strategico della Pac 2023-2027 prevede:

  • un limite massimo di etĂ  pari a 40 anni;
  • che il giovane agricoltore dell’impresa agricola, nel caso di ditta individuale, sia considerato “capo azienda” e assuma il controllo effettivo e duraturo dell’azienda agricola in merito alle decisioni su gestione, utili e rischi finanziari. 

Nel caso di societĂ , invece, il giovane agricoltore esercita il controllo effettivo solo se:

  • detiene una buona quota di capitale;
  • partecipa attivamente al processo decisionale della societĂ ;
  • si occupa della gestione corrente.

Titolo di studio e competenze richieste

impresa agricola giovanileimpresa agricola giovanile

Un imprenditore agricolo deve poi possedere, secondo la normativa Pac, uno dei seguenti titoli di studio:

  • diploma universitario con indirizzo agricolo, forestale, veterinario, ovvero titolo di scuola secondaria di secondo grado a indirizzo agricolo;
  • titolo di scuola secondaria di secondo grado a indirizzo non agricolo con attestato di frequenza ad almeno un corso di formazione di almeno 150 ore e superamento della prova finale;
  • titolo di scuola secondaria di primo grado, accompagnato da esperienza lavorativa di almeno tre anni nel settore agricolo.

Impresa agricola giovanile: regime fiscale e tassazione

Secondo l’articolo 4 della legge n.36/2024, i giovani imprenditori che intraprendono attività agricole possono optare per l’adesione a un regime agevolato che consente di pagare un’imposta sostitutiva pari al 12,5% della base imponibile e di mantenere tale opzione agevolata per i primi quattro anni dall’apertura dell’attività.

Tale regime è applicabile alle attività agricole a precise condizioni:

  • non abbiano esercitato attivitĂ  di impresa agricola nei tre anni precedenti;
  • siano in regola con gli adempimenti e obblighi previdenziali, assicurativi e amministrativi;
  • non richiedano le agevolazioni per trasferimenti di imprese o aziende pre-esistenti.

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Agevolazioni per le imprese agricole giovanili

Le iniziative e le agevolazioni a livello nazionale sono gestite, per l’Italia, dall’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA): ogni Paese può decidere in autonomia se attivare nuove iniziative.

Per il nostro Paese sono attualmente disponibili questi contributi per l’agricoltura:

  • PiĂą impresa, imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura, dedicata in particolare ai giovani (o alle donne senza limiti di etĂ ) che subentrano nella conduzione di un’azienda agricola;
  • agevolazioni per l’insediamento di giovani in agricoltura, ovvero per coloro che intendono acquistare un terreno agricolo (per esempio accedendo ad un mutuo con tassi agevolati);
  • Banca nazionale delle terre agricole, che è una sorta di elenco di tutti i terreni agricoli disponibili, anche a seguito di abbandono o pre-pensionamento.

La legge n.36 del 2024 ha poi previsto un credito di imposta per le spese sostenute per la frequenza di corsi di formazione attinenti alla gestione dell’azienda agricola: il contributo è pari all’80% delle spese sostenute e documentate nel 2024, fino a un massimo di 2.500 euro all’anno.

Ismea mette all’asta 11.000 ettari di terreni agricoli

Recentemente Ismea ha messo all’asta, consultabili online, 11.000 ettari di terreni agricoli in tutto il paese, sparsi in diverse Regioni, per rilanciare questa economia e usufruire di spazi appartenuti a soggetti pubblici. Si parla di un totale di 428 terreni agricoli resi disponibili tramite la Banca Nazionale delle Terre Agricole per quella che è la settima edizione.

I costi sono molto variabili e la tipologia di terreno spazia in base al luogo specifico in cui si trova. Per i giovani agricoltori è possibile partecipare all’asta accedendo a finanziamenti agevolati, secondo le normative italiane ed europee.

Questa iniziativa viene proposta da Ismea per incentivare l’imprenditorialità in un settore importante per il paese ma sempre più critico, che sta affrontando delle sfide a livello nazionale ed europeo non indifferenti.

Cos’è il Fondo primo insediamento giovani agricoltori

Andiamo a vedere nello specifico come funziona una delle agevolazioni più interessanti per i giovani agricoltori, ovvero il Fondo primo insediamento. Per questa misura vengono messi a disposizione 15 milioni di euro per quest’anno, per incentivare il primo insediamento dei giovani in questo settore.

Al momento si attende la pubblicazione delle istruzioni definitive per l’accesso a questo fondo, dedicato a sostenere alcune spese specifiche di inizio attività. Tra queste spiccano i costi per acquistare strutture e terreni da destinare all’attività agricola, a cui segue l’acquisto di beni strumentali e legati a processi di innovazione.

Il Fondo andrebbe a coprire anche situazioni di ampliamento dell’unità produttiva in essere, oppure l’acquisto di aziende già operative nel settore. Con questo sostegno i giovani agricoltori possono quindi essere facilitati nell’avviare questo genere di impresa.

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Come diventare giovani imprenditori agricoli?

Per diventare giovani imprenditori agricoli bisogna prima di tutto aver seguito una formazione idonea e successivamente avere un’idea imprenditoriale in questo settore. Ottenere delle agevolazioni, partecipare a bandi e iniziative ISMEA può fare la differenza al momento dell’avvio dell’attività.

A livello burocratico è necessario aprire una partita IVA, iscriversi alla Camera di Commercio e assolvere alcuni obblighi specifici in base al settore e al territorio. Ricordiamo che avere la partita IVA agricola è indispensabile per poter acquistare macchinari per l’attività. Avere un consulente come un commercialista è quindi altrettanto importante per seguire tutti gli step di apertura correttamente.

 

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