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di Sergio Governale

Compass, la società di credito al consumo del Gruppo Mediobanca, continua a puntare sul Buy Now Pay Later e, dopo aver rilevato nei mesi scorsi il 100% della finanziaria elvetica specializzata HeidiPay Switzerland da HeidiPay (si veda altro articolo di BeBeez), si è alleata con Nexi per offrire la sua soluzione per la dilazione dei pagamenti PagoLight su tutti gli smartPOS della paytech europea quotata a Piazza Affari (si veda qui il comunicato stampa).

Grazie alla partnership strategica, diventa quindi possibile per i consumatori effettuare un acquisto in negozio e, al momento del pagamento in cassa, decidere di dilazionare la spesa in più rate direttamente dal POS dell’esercente in modalità completamente digitale, attraverso un’interfaccia grafica semplice e intuitiva sia per il punto vendita che per il consumatore. L’accordo consente così ai negozianti di ampliare le tipologie di pagamento in favore dei propri clienti con l’introduzione della dilazione non onerosa, senza quindi interessi o costi aggiuntivi per i clienti, direttamente dal dispositivo di incasso e senza la necessità di dotarsi di terminali aggiuntivi.

“Ad oggi sono numerosi gli istituti di credito”, partner di Nexi, che hanno aderito all’iniziativa e altri sono in procinto di farlo nelle prossime settimane. Il Buy Now Pay Later è un servizio di pagamento in continua crescita che, in base alle previsioni del Politecnico di Milano, nel 2025 potrebbe raggiungere un volume di transazioni annue pari a circa 14,5 miliardi di euro.

“L’accordo siglato con Compass è in linea con il nostro posizionamento di paytech europea focalizzata nel portare ai nostri Partner e agli esercenti soluzioni innovative per lo sviluppo del business. In particolare, questa partnership consente di mettere a disposizione degli esercenti un servizio di Buy Now Pay Later da offrire ai propri clienti all’interno dei negozi fisici attraverso Nexi SmartPOS in modo semplice, immediato e sicuro aumentando così le opportunità di vendita”, ha spiegato Filippo Maria Signoretti, Merchant solutions director di Nexi Italia.

“Grazie a questo accordo strategico, rafforziamo la nostra presenza nel Buy Now Pay Later, in particolare sul canale fisico dove, attraverso Nexi, potremo portare le nostre soluzioni innovative di dilazione a esercenti e clienti finali sull’intero territorio nazionale. La partnership con Nexi rappresenta per Compass un traguardo importante coerente con gli obiettivi del Piano Strategico del Gruppo Mediobanca al 2026 One Brand – One Culture, che vede nello sviluppo di PagoLight un volano importante per la crescita della divisione Consumer Finance, facendo leva su innovazione e capacità di valutazione del rischio, da sempre fattori distintivi per Compass”, ha commentato Francesco Caso, direttore generale di Compass.

Compass è tra le prime società di credito al consumo operanti in Italia e conta 2,8 milioni di clienti attivi e oltre 14 miliardi di crediti in essere e opera attraverso oltre 300 punti vendita a marchio proprietario presenti su tutto il territorio nazionale. La società può anche contare su oltre 500 accordi distributivi con banche, assicurazioni, reti di agenzie, aziende di telecomunicazioni e della grande distribuzione specializzata, oltre ad aver rapporti di affiliazione con oltre 53mila esercizi commerciali.

Ricordiamo che la società del Gruppo Mediobanca poco più di un anno fa ha concluso due acquisizioni per rafforzarsi nel settore dei pagamenti a rate a costo zero: il 100% di Soisy, fintech italiana specializzata nell’offerta di prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi su piattaforme di e-commerce, e il 19,5% proprio di HeidiPay (si veda altro articolo di BeBeez), cui si accennava in precedenza.

Passando a Nexi, la società è presente in mercati europei ad alta crescita e mira a guidare la transizione verso un’Europa senza contanti attraverso una vasta gamma di canali e metodi di pagamento diversi. La sua piattaforma tecnologica le consente di operare in tre segmenti di mercato: merchant solutions, issuing solutions e digital banking solutions.

Dopo le voci di interesse dei fondi sulla paytech risalenti all’estate del 2022, la società quotata sarebbe ritornata di recente nel mirino dei grandi investitori finanziari (si veda altro articolo di BeBeez). Intanto meno di due settimane fa ha venduto il business eID, che fornisce soluzioni di identità digitale nei Paesi nordici a banche, aziende e al settore pubblico, al gruppo pubblico francese IN Groupe, leader a livello mondiale di identità e servizi digitali sicuri per un corrispettivo massimo di 127,5 milioni di euro,  di cui una componente upfront pari a 90 milioni e fino a un massimo di 37,5 milioni sotto forma di earn-out (si veda altro articolo di BeBeez).

Quanto alle possibili offerte di nuovi investitori in arrivo, ricordiamo che oggi l’azionariato di Nexi è ancora in prevalenza in mano a fondi di private equity. Primo azionista è, infatti, il fondo Hellmann & Friedman con il 19,94%, seguito da CDP con il 13,57%. Ci sono poi con quasi il 9,44% Mercury UK, la holding che raggruppa  le partecipazioni dei fondi di private equity Advent International, Bain Capital e Clessidra, che prima della quotazione a Piazza Affari della paytech ne erano azionisti di riferimento (si veda altro articolo di BeBeez), Eagle (AIBC) & CY sca con quasi il 6,09% e, infine, Poste Italiane con il 3,55%. Questi ultimi due investitori sono entrati nella lista degli azionisti rilevanti nelle ultime settimane.

Secondo quanto riportato da Bloomberg nei giorni scorsi, Nexi è in trattative con il maggiore gestore indipendente italiano di fondi infrastrutturali F2i sgr per vendere asset italiani non strategici del valore di circa 800 milioni di euro. La società dei pagamenti intende cedere, in particolare, i servizi di compensazione e di digital corporate banking, che fanno parte della divisione DBS digital solutions dell’azienda, con l’obiettivo di concentrarsi sulle attività core nel settore dei pagamenti digitali e di razionalizzare la propria struttura, come previsto dal piano industriale. Nexi è in trattative anche per la cessione di un altro asset di DBS, la rete degli Atm (bancomat per pagamenti istantanei e trasferimenti bancari), valutata circa 100 milioni di euro.

 

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