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Narbolia, pineta costiera di Is Arenas e gru

Il Consiglio regionale sta discutendo in questi giorni la proposta di un testo unificato sulla promozione del golf, frutto della rielaborazione (gennaio 2011) da parte della propria Commissione permanente “urbanistica” dell’originaria proposta di legge dei Riformatori (la n. 83 del 12 ottobre 2009).  La proposta originaria risulta modificata in più punti, indicando nei soli progetti di qualità quelli da approvare e sostenere.

Anche l’inizio della discussione assembleare ha portato alcuni pesanti tagli alla proposta di legge: l’eliminazione di una generosa pubblicità istituzionale in favore della legge da 15,1 milioni di euro e dell’individuazione delle aree dove promuovere i progetti golfistico-immobiliari (entro100 km. dagli aeroporti di Cagliari, Alghero, Olbia).

A parte il fatto che per “progetti di qualità” si può intendere tutto e nulla, è prevista l’edificazione di 150 ville (180 metri quadri + giardino) e servizi (generali, commerciali, sportivi) per ogni campo da golf.    L’affare immobiliare è palese.

Del resto la realizzazione di campi da golf finora è stata in Sardegna quasi esclusivamente la foglia di fico per speculazioni immobiliari, spesso condite con abusi edilizi.

Domus de Maria, Chia, lavori abusivi per il campo da golf (2007)

Basta una verifica veloce:

*   i campi da golf del gruppo Is Arenas s.r.l. sulle dune boscate di Is Arenas (Narbolìa, OR) sono addirittura stati oggetto di una condanna da parte della Corte di Giustizia europea per gravi violazioni della direttiva Hatitat (n. 92/43/CEE) e una nuova procedura di infrazione è stata avviata dalla Commissione europea, sempre su denuncia delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra. E viene definito un “progetto di qualità”;

*  il campo da golf del gruppo Stim s.p.a. sulle rive dello Stagno di Chia (Domus de Maria, CA) è stato ritenuto abusivo (e si è dato corso al ripristino ambientale) con sentenza della Corte d’Appello di Cagliari (si attende a breve la sentenza definitiva della Corte di Cassazione) al termine del relativo procedimento penale avviato su denuncia delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra. Anche questo è stato definito un “progetto di qualità”;

Domus de Maria, Chia, cartello sequestro preventivo area lavori campo da golf (2007)

*  il raddoppio della lottizzazione di Is Molas (Pula, CA) è stato giustificato con la realizzazione di nuovi campi da golf e la ristrutturazione dei precedenti: è stata avviata una procedura di infrazione da parte della Commissione europea per violazione della normativa comunitaria sulla V.I.A. (direttive n. 85/337/CEE e n. 97/11/CE), sempre su denuncia delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra. Anche questo è stato definito un “progetto di qualità”, grazie al coinvolgimento dello Studio Fuksas.  

Ricordiamo, poi, che ogni campo da golf,  tipo medio, a 18 buche, secondo stime riportate da Il Corriere della Sera (“Il consumo sostenibile dei campi da golf“, 27 settembre 2011), consuma in media 2.000 metri cubi di acqua al giorno, cioè 730.000 metri cubi di acqua all’anno.     Ovvero ogni 24 ore un percorso golfistico si “beve” la stessa quantità d’acqua consumata da un paese da 8-9.000 residenti.

Bisogna inoltre tener conto anche degli alti livelli di evaporazione e di drenaggio, mentre – in alternativa – le precipitazioni piovose necessarie per il mantenimento di un green golfistico (prato di graminacee perenni) devono essere cospicue.                      Analogamente si devono sottolineare l’uso dei fertilizzanti (a base di azoto, fosforo e potassio “a lenta cessione”) e dei fitofarmaci utilizzati per prevenire l’attacco da parte di patogeni di origine fungina, contro insetti, acari ed erbe c.d. infestanti, per non parlare pesticidi e diserbanti per l’ordinaria gestione del circuito golfistico.

L’uso dell’acqua per il golf dunque oltre ad essere considerato una sorta di lusso insopportabile tra i consumatori, anche per alcune  norme legislative sembrerebbe essere non ammesso: “nei periodi di siccita’ e comunque nei casi di scarsità di risorse idriche,….deve essere assicurata, dopo il consumo umano, la priorità dell’uso agricolo” (art. 28 della legge n. 36/1994 e successive modifiche ed integrazioni).     

I vantaggi ambientali ed economici per la collettività non sono pertanto così rilevanti, anzi.   I vantaggi per gli speculatori immobiliari sono invece evidenti.  

Il Consiglio regionale sarà capace di un sussulto di decenza?

Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra

Pula, Is Molas, comunicazione Commissione europea apertura procedura d’infrazione (2009)

 da La Nuova Sardegna, 14 settembre 2011

«Su ogni campo da golf 150 nuove case». Il Pd: «Non c’entra il turismo ma il cemento». Cancellate le spese per la promozione.   Alfredo Franchini

CAGLIARI. La legge sul golf avanza lentamente in Consiglio tra le accuse del Centrosinistra che ritiene il progetto un primo tassello per ridare fiato al partito del cemento, e la maggioranza che difende la proposta presentata dai Riformatori. «In uno o due passaggi», ha ammesso il capogruppo del Pdl Mario Diana, «la proposta di legge può modificare il Ppr ma sarà compito della Giunta vedere cosa fare. Noi auspichiamo che il Ppr venga cambiato». «Una legge inutile», l’ha bollata il capogruppo del Pd, Mario Bruno mentre il relatore di maggioranza, Franco Meloni (Riformatori) spiegava che si trattava di un passo indispensabile per agevolare l’offerta turistica. Gian Valerio Sanna fa un po’ di conti: «Quale turismo? Qui si parla solo di volumetrie, nemmeno per alberghi, ma per immobili. Non ci sono agevolazioni ma favori. E quanto cemento! Centocinquanta case da 180 metri quadri da moltiplicare per centinaia di campi; insediamenti di circa 500 persone l’uno, in totale cento volte i nostri paesi. Tutto da mettere in vendita sul mercato immobiliare». L’assemblea procede nella votazione degli emendamenti e si susseguono gli interventi con prevalenza del centrosinistra. Nelle votazioni di ieri non è mancata qualche sorpresa come quando è stato cancellato, a voto segreto, su un emendamento presentato dal Psd’Az, un comma dell’articolo 1 bis che prevedeva il finanziamento di una campagna promozionale pluriennale per promuovere l’immagine dell’isola come polo del turismo golfistico. La somma prevista era di 15,1 milioni di euro per cinque anni. Nella proposta di legge, inoltre, erano state indicate le zone in cui incentivare e agevolare gli insediamenti golfistici: un altro emendamento ha cancellato le indicazioni dei comuni molti dei quali erano compresi in un raggio di100 chilometri di percorrenza stradale dai tre aeroporti sardi di Cagliari, Olbia e Alghero e in un raggio di50 chilometri dagli scali di Tortolì e Oristano. È previsto che siano ammessi alle agevolazioni tutti gli enti locali ed altri enti pubblici, anche in forme associate, società e consorzi a capitale misto pubblico-privato con sede legale in Sardegna e associazioni sportive regolarmente iscritte alla Federazione nazionale del golf.  La seduta dell’assemblea che ieri è stata presieduta da Giuseppe Luigi Cucca s’era iniziata tra le polemiche sollevate da Mario Bruno (Pd) e Luciano Uras (Sel). I due capigruppo hanno contestato che, nonostante la crisi, il Consiglio abbia deciso «di non affrontare le vere priorità dell’isola: lo sviluppo economico e la vertenza con lo Stato».

Pula, Is Molas, rendering progetto Fuksas

Nei paesi troppi immobili sfitti. Tra i dubbi anche lo sperpero d’acqua.

CAGLIARI. Franco Meloni (Riformatori sardi), relatore di maggioranza, ha spiegato che l’obiettivo del progetto di legge è quello di incrementare il turismo sardo di circa 700 mila presenze l’anno in bassa stagione, nel periodo tra ottobre e aprile. Da qui la necessità di creare una serie di circuiti di campi da golf tutti costruiti in modo analogo con sei campi da diciotto buche, in grado di ospitare 150 giocatori per volta. Ma nel computo ci sono anche gli accompagnatori che porterebbero le presenze turistiche a quota 600 mila e l’apertura di numerosi hotel. Ora nell’isola esistono solo quattro campi da golf a diciotto buche: Pevero Golf club in Costa smeralda, Is Arenas a Narbolia, Is Molas a Pula e Tanka a Villasimius. L’opposizione contesta il piano: «Il golf è solo un pretesto». Sechi (Sel) ha accusato la maggioranza di voler continuare a costruire, quando, come nel caso di Alghero, ci sono migliaia di case sfitte. E del difficile mercato immobiliare, peraltro fonte di disastri economici in America e in Spagna, ha parlato anche Gian Valerio Sanna (Pd). Adriano Salis, capogruppo dell’Idv, ha ribadito che non ha senso parlare di golf con la drammatica situazione regionale, mentre Giampaolo Diana (Pd) ha chiesto a Franco Meloni, primo firmatario della proposta di legge, se può assicurare che per i campi da golf verrà utilizzata solo acqua dal sistema di riciclo. Sull’opportunità di discutere la legge, il vicecapogruppo Pd ha citato solo alcuni dati: «La Caritas ogni giorno fornisce 675 pasti, questa è la situazione sarda. E quanto ad altre costruzioni, Villasimius ha 5 mila seconde case, Budoni 11 mila. Questa legge vuole solo incrementare le volumetrie con un impatto pesantissimo», ha detto Giampaolo Diana. Per Chicco Porcu (Pd) «temi come quello della vertenza entrate attendono ancora di essere messi all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri ela Sardegna non è in grado di poter mandare avanti nessuna azione pubblica in nessun settore». Anche Luciano Uras (Sel) ha spiegato di trovarsi in difficoltà a parlare di golf in una situazione di crisi e di emergenza assoluta». Gian Valerio Sanna: «Qui c’è la sensazione di parlare al nulla. Il problema vero di quest’aula è l’assenza politica, culturale e sociale di qualunque problema». I lavori del Consiglio riprenderanno stamani dall’articolo quattro.

golf in Sardegna

 (carta da La Nuova Sardegna, elaborazione immagine GrIG, foto da www.designboom.com, G.C.F., R.D., E.D., archivio GrIG)

 

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