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  • Il contribuente che invia il 730 precompilato errato rischia di incorrere in sanzioni, ma ha diversi modi per rimediare: la scadenza per applicare un annullamento è il 20 giugno 2024.
  • Il modello precompilato si può confermare senza modifiche, oppure modificare con correzioni o integrazioni.
  • La sanzione per l’errato 730 precompilato è pari al 90% della maggiore imposta dovuta o della differenza del credito utilizzato.

Oggi i contribuenti hanno a disposizione il modello 730 precompilato, anche in forma semplificata. Ma quali sanzioni si rischiano se si invia un modello 730 errato utilizzando questo metodo?

Il modello 730 è un documento con cui lavoratori dipendenti e pensionati trasmettono al Fisco la propria dichiarazione dei redditi. Attraverso questo modello l’Agenzia delle Entrate verifica il pagamento delle imposte ed è possibile conoscere la situazione fiscale, ovvero se risulta a debito o a credito.

Per questo motivo è fondamentale prestare la massima attenzione nel momento in cui si va a modificare il modello precompilato, verificando l’esattezza dei dati. Ma è altrettanto importante fare attenzione a rispettare le date di scadenza.

Tuttavia, può capitare di commettere qualche errore in fase di compilazione del modello. Ma cosa fare in questi casi e, soprattutto, cosa si rischia? Entro il 20 giugno 2024 si possono correggere diversi errori.

Modello 730 precompilato errato: cosa fare

Il modello 730 precompilato è una soluzione offerta dal sistema fiscale per agevolare l’operazione di comunicazione della dichiarazione dei redditi.

All’interno del modello vi sono già indicati:

  • i redditi da lavoro dipendente o da pensione;
  • le ritenute IRPEF;
  • le trattenute di addizionale regionale o comunale;
  • i dati di familiari a carico;
  • il credito di imposta APE;
  • i ricavi da lavoro autonomo occasionale;
  • oneri deducibili e detraibili.

Il modello precompilato è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, ma si può utilizzare accedendovi anche tramite CAF o sostituto d’imposta.

A partire dal 2023 è stato reso disponibile il modello precompilato sul sito dell’Agenzia. Ma in caso di errori ci sono altre scadenze da tenere a mente. Infatti, modificare i dati errati è fondamentale per non incorrere in sanzioni.

Se è stato compilato in modo errato il modello 730 precompilato, il contribuente ha la possibilità di annullare il modello già inviato e inoltrare un modello 730 rettificativo. Tuttavia, quest’ultimo modello deve essere inviato entro le scadenze.

In caso di modifica del modello 730 già inviato, il sistema cancellerà tutti i dati inseriti dal contribuente e quindi tornerà disponibile la dichiarazione precompilata dall’Agenzia delle Entrate.

Per annullare il modello 730 è prima di tutto necessario che lo stato della ricevuta dell’invio risulti con la dicitura “Elaborato”. Bisogna, poi, accedere all’applicazione con le stesse credenziali utilizzate per l’invio.

Se il contribuente ha compilato anche il modello Redditi aggiuntivo o correttivo del 730, bisogna prima cancellare i dati inseriti, cliccando su “Ripristina” nella sezione “Redditi aggiuntivo e correttivo/integrativo”.

Una volta annullato il modello 730 inviato, automaticamente viene rimosso anche il modello F24 che era stato predisposto dall’Agenzia delle Entrate. All’interno della sezione “Ricevute” è possibile controllare e stampare le ricevute dell’annullamento. Invece, in caso di dichiarazione congiunta, l’operazione di annullamento può essere richiesta solo dal dichiarante.

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Modello 730 precompilato errato: le scadenze per le modifiche

L’Agenzia delle Entrate ha recentemente comunicato quali sono le date da tenere a mente nel caso in cui si volesse procedere con modifiche, correzioni e integrazioni ad una dichiarazione dei redditi già inviata tramite 730 precompilato.

L’annullamento di una dichiarazione già inviata può avvenire solo dopo 24/48 ore da un precedente annullamento già effettuato. Questa possibilità ha scadenza il 20 giugno 2024, ma non è la sola.

Un modello redditi correttivo (o aggiuntivo) può essere presentato fino al 15 ottobre 2024, secondo le attuali scadenze, mentre un modello integrativo può essere comunicato successivamente.

Va ricordato che in caso di annullamento, per l’Agenzia delle Entrate non è stata inviata alcuna dichiarazione, per cui bisogna tempestivamente inviarne una nuova, per evitare di ometterla del tutto.

730 precompilato errato: le sanzioni

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Occorre prima di tutto precisare che, in caso di incongruenze, dati non veritieri e informazioni errate che generano benefici non dovuti, per errore di Caf e professionisti, questi sono tenuti a pagare l’imposta, gli interessi e la sanzione che in genere sono previsti a carico del contribuente.

Tuttavia, la responsabilità di Caf e intermediari non sussiste nel momento in cui l’errore è stato causato dalla condotta fraudolenta o gravemente negligente del contribuente.

Quindi, nel momento in cui Caf e professionisti rilevano errori nella dichiarazione fiscale, questi sono tenuti ad avvertire il contribuente e a inviare una dichiarazione rettificativa all’Agenzia delle Entrate. Le sanzioni previste per il modello 730 precompilato errato variano in base ai tempi con cui i contribuenti rettificano tali errori.

Infatti, se l’errore è stato corretto entro le scadenze, il contribuente non dovrà pagare alcuna sanzione. Invece, oltre tale termine il contribuente potrebbe ricevere una comunicazione di irregolarità da parte dell’Agenzia delle Entrate.

In questo caso, per regolarizzare la propria posizione, il contribuente dovrà procedere a pagare, entro un certo termine, oltre all’imposta oggetto della rettifica e i relativi interessi, una sanzione ridotta.

1. Sanzioni ridotte

La regolarizzazione delle comunicazioni generate dai controlli automatici deve avvenire entro 30 giorni dal ricevimento della prima comunicazione, oppure a 30 giorni dalla comunicazione definitiva emessa a seguito della eventuale rideterminazione delle somme a debito in sede di autotutela.

Tale operazione si effettua pagando:

  • l’imposta dovuta;
  • gli interessi;
  • la sanzione ridotta a 1/3 di quella normalmente prevista nei casi di omesso e tardivo versamento di imposte.

Tuttavia, in caso di avviso telematico all’intermediario che ha trasmesso la dichiarazione, il termine per effettuare la rettifica pagando la sanzione ridotta è di 90 giorni da quando l’avviso è reso disponibile all’intermediario.

In seguito ai controlli formali, la regolarizzazione deve essere effettuata entro 30 giorni dal ricevimento della prima comunicazione. In tal caso il contribuente dovrà pagare:

  • l’imposta dovuta;
  • i relativi interessi;
  • la sanzione ridotta a 2/3 di quella ordinaria.

La riduzione della sanzione è prevista anche a seguito della rideterminazione da parte dell’ufficio della pretesa comunicata, se è stata segnalata tempestivamente la presenza di eventuali dati ed elementi non considerati o valutati erroneamente.

In questo caso, però, per poter usufruire della riduzione della sanzione il versamento delle somme residue deve avvenire entro 30 giorni dal ricevimento della prima comunicazione.

2. Le sanzioni piene

Nel caso in cui l’errore dovesse essere riscontrato in sede di controllo formale, la sanzione prevista è pari al 90% della maggiore imposta dovuta o della differenza del credito utilizzato.

Tale sanzione, tuttavia, è soggetta a riduzione in caso di ravvedimento operoso. In caso di mancato o tardivo pagamento, il fisco procede con l’iscrizione a ruolo.

3. Le sanzioni a carico di Caf e professionisti abilitati

Come abbiamo visto, ci sono casi in cui la sanzione è a carico di Caf e professionisti. Questo è il caso in cui il Caf o il professionista abilitato abbiano commesso errori riconoscendo erroneamente benefici al contribuente.

In tal caso questi dovranno avvertire il contribuente e inviare una dichiarazione rettificativa all’Agenzia delle Entrate. In più, sono responsabili del pagamento della sanzione che spetterebbe al contribuente. La sanzione è soggetta a riduzioni, come previsto dall’articolo 13, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472.

Infatti, la sanzione è ridotta, salvo constatazioni di irregolarità, a:

  • 1/10 del minimo in caso di mancato pagamento del tributo o di un acconto, se pagato entro trenta giorni;
  • 1/9 del minimo se la regolarizzazione avviene entro novanta giorni;
  • 1/8 del minimo se la regolarizzazione avviene entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è stata commessa la violazione;
  • 1/7 del minimo se la regolarizzazione avviene entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale è stata commessa la violazione;
  • 1/6 del minimo se la regolarizzazione avviene oltre il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale è stata commessa la violazione ovvero;
  • 1/5 del minimo se la regolarizzazione avviene dopo la constatazione della violazione;
  • 1/10 del minimo della sanzione prevista per l’omissione della presentazione della dichiarazione, se presentata con ritardo non superiore a novanta giorni.

Sanzioni 730 precompilato errato – Domande frequenti

Cosa fare in caso di errato 730 precompilato?

Se si invia un 730 precompilato errato si corre il rischio di pagare delle sanzioni, ma è possibile inviare un 730 rettificativo con le corrette informazioni.

Cosa succede se c’è un errore nel 730 precompilato?

Se l’errore commesso prevede un minor rimborso o una maggiore imposta, il contribuente deve presentare la dichiarazione corretta e versare le imposte dovute per differenza, comprensive di sanzioni e interessi previsti dalla legge.

Modello 730 errato, quando scatta il penale?

I controlli fiscali possono portare a sanzioni amministrative, in caso di modello 730 errato, tuttavia il penale scatta principalmente se le imposte evase superano 50.000 euro.

 

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